Anteprima di Falce di Neal Shusterman. (Estratto)

Cari Readers! 😀
E’ con enorme piacere e felicità, che vi mostro il primo dei due articoli che farò per questo blogtour!
E’ il primo a cui partecipo e ringrazio ancora https://iread.art.blog (blog) andre.iread (Instragram) , per avermi contattata e coinvolto in questa bellissima avventura.
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Da come forse avrete capito, la mia tappa consiste nel mostrarvi un estratto!
Quello che più mi ha colpito in questa magnifica lettura in anteprima, grazie ancora alla oscarvault (Instagram).
Spero che l’estratto vi catturi e vi convinca ad acquistare il romanzo.
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Ma prima, vi lascio la trama del romanzo!

Titolo: Falce (#1) di Neal Shusterman.
Titolo originale: Scythe.
Uscita: Il 19 maggio 2020.
Costo: 20 euro.
Pagine: 360.
Genere: Distopico, Fantascientifico.
Editore: Mondadori.
Collana: Oscar Fantastica. Oscar Mondadori Vault.
Trama: “Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l’umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori. A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un’immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti. Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare. Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l’efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere “spigolato”. In termini meno poetici: ucciso. Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.”

Estratto:

L’appartamento dei Terranova accoglieva spesso degli ospiti. Così, quando il campanello suonò, non ci fu sorpresa, nessun presentimento, nessuna nube all’orizzonte, nulla che lasciasse presagire che la morte stava per presentarsi alla loro porta. Forse, l’universo avrebbe dovuto degnarsi di fornire un qualche preavviso, ma le falci non erano certo creature più sovrannaturali degli esattori erariali, nel grande disegno delle cose. Arrivavano, svolgevano il loro ingrato compito e sparivano.
Fu la signora Terranova che andò ad aprire al visitatore. Citra non lo vide subito, nascosto dalla porta aperta. Non le sfuggì, però, la reazione di sua madre, che si irrigidì come se di colpo il sangue le si fosse coagulato nelle vene. Se le avessero dato una spinta, sarebbe caduta a terra, frantu mandosi in mille pezzi.
«Posso entrare, signora Terranova?»
Fu il tono a tradirlo. Squillante e inesorabile, simile al rintocco sordo di una campana, il cui tintinnio arrivava puntualmente alle orecchie di chi doveva sentirlo. Prima ancora di vederlo, Citra capì che era una falce. “Mio Dio! Una falce a casa nostra!”
«Sì, sì, certo, si accomodi.» La madre di Citra si fece da parte per lasciarlo passare, come se fosse lei l’ospite e non il contrario.
L’uomo superò la soglia a passi felpati. Le scarpe non facevano alcun rumore sul parquet. La veste color avorio di diversi strati in morbido lino, nonostante sfiorasse il pavimento, era immacolata. Una falce, a quanto ne sapeva Citra, poteva scegliere il colore della stoffa, a parte il nero, che era considerato inadeguato al suo compito. Il nero era assenza di luce, e le falci erano tutto il contrario. Luminose e illuminate, erano considerate il fior fiore dell’umanità, motivo per cui erano state scelte per svolge- re quella mansione.
Alcune falci optavano per stoffe più vistose, altre per stoffe più tenui. Le loro vesti di un tessuto fluido e ricco, pesante e vaporoso al tempo stesso, ricordavano quelle degli angeli del Rinascimento. Lo stile unico dei loro indumenti, oltre al materiale e alla tinta, le rendeva facilmente riconoscibili in pubblico, per chi desiderava evitarle. Tanti, invece, ne erano attirati.
Il colore della veste spesso rivelava molto della personalità di una falce. Quella del loro ospite era di una tinta gradevole, meno abbagliante del bianco puro. Questo dettaglio, tuttavia, non cambiava assolutamente il fatto che si trattava di una falce.
Fece scivolare il cappuccio all’indietro rivelando una testa di capelli grigi tagliati con cura, un viso cupo arrossato dal freddo e due occhi neri penetranti come lame. Citra si alzò. Non per rispetto, ma per paura. Per la sorpresa. Cercò di calmare il respiro che si era fatto affannoso. Di tenersi in piedi, nonostante le ginocchia minacciassero di cederle. Le gambe la tradivano, così contrasse con forza i muscoli per fermare il tremore.
Non sarebbe mai crollata davanti a quell’uomo, qualunque fosse il motivo della sua visita.
«Può chiudere la porta» disse l’ospite a sua madre, che obbedì, però Citra notò quanto le fu difficile. Fintanto che la porta restava aperta, una falce poteva sempre tornare sui suoi passi.
Ma, una volta chiusa, era davvero, davvero lì dentro, in casa loro.

Questo estratto si trova all’inizio del romanzo, perchè ho scelto questo?
Perchè come si dice di solito?
Che la prima pagina di un romanzo, è come un biglietto da visita.
Questa non è esattamente la prima pagina, però è tra le prime, e penso che sia proprio in questo momento che il lettore capirà se è una lettura nelle proprie corde o meno.
Io personalmente sono stata catturata fin da subito, e in questo pezzo e man mano nella pagina seguente, ho sentito il sangue gelarmi nelle vene.
Questo è un buon segno direi, vuol dire che l’autore ha saputo colpirmi.


Vi “dono” diciamo, una citazione extra:

Tutti conoscevano Citra per il suo caratterino e per i suoi sbalzi di umore. Usciva spesso dai gangheri  e, una volta ritrovata la calma, era già troppo tardi, il danno era ormai fatto. Quella sera non fu diversa dal solito. “Perché si comporta così? Se è qui per spigolare uno di noi, lo faccia una volta per tutte, e la finisca di torturarci!”

Questo secondo me è il momento in cui il lettore avrà ben chiaro il carattere di Citra.
Il momento esatto in cui comprenderete chi è Citra e come sarà il suo personaggio.

Tranquilli, nessuno spoiler!
Sia l’estratto che la citazione si trovano all’inizio del romanzo.
Spero di avervi incuriosito e spero di essere riuscita a farvi percepire le potenzialità di questo romanzo.
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Mi raccomando, restate sintonizzati sul mio blog, che nei prossimi giorni arriverà la recensione!



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