I grandi giochi. Nevernight di Jay Kristoff. (Libro secondo degli accadimenti di Illuminotte).

“Le persone temevano quello che non capivano e odiavano quello che temevano”.


Titolo: I grandi giochi. Nevernight (#2) di Jay Kristoff. (Libro secondo degli accadimenti di Illuminotte).
Titolo originale: Godsgrave.
Pagine: 467.
Editore: Mondadori.
Collana: Oscar Fantastica. Oscar Mondadori Vault.
Trama: “Mia Corvere, distruttrice di imperi, ha trovato il suo posto tra le Lame di Nostra Signora del benedetto omicidio, ma sono in tanti all’interno della Chiesa Rossa a pensare che non se lo meriti. La sua posizione è fragile, e non si sta affatto avvicinando alla vendetta cui agogna. Ma dopo uno scontro letale con un vecchio nemico, Mia inizia a sospettare quali siano i veri moventi della Chiesa Rossa. Al termine dei grandi giochi di Godsgrave, Mia tradisce la Chiesa e si vende come schiava per avere la possibilità di mantenere la promessa che ha fatto il giorno in cui ha perso tutto. Sulle sabbie dell’arena, Mia trova nuovi alleati, feroci rivali e domande ancora più incalzanti sulla sua affinità con le ombre.”



“Corre voce che tu sia stata quasi uccisa nel tentativo” rimuginò Mouser.
“Solo un graffio, Shahiid”. La ragazza scrollò le spalle, trasalendo quando i punti sulla schiena tirarono.
“Anche se non potrò danzare per un po’.”
“Riesci a malapena a camminare, accolita” ringhiò Solis.
“Con tutto il dovuto rispetto, Reverendo Padre”disse Mia, il suo umore che si sfilacciava.
“Ma sono stata consacrata da lord Cassius con il suo ultimo respiro. Non sono un’accolita. Sono una Lama.”

Recensione: (POSSIBILI SPOILER!!!)
“Il tradimento di Ashlinn e Osrik ha inflitto un duro colpo alla Chiesa Rossa.
Facendo perdere a tutti loro non solo i ¾ delle Lame e delle Mani, ma anche quasi tutti i passaggi tramite la magia di Adonai.
Mia, ancora provata dal tradimento di Ashlinn e dalla morte di Tric per mano sua, e dalla morte di Carlotta sempre per mano loro.
Inizierà così la sua carriera come Lama, per niente ben voluta dagli Shahiid, visto il suo fallimento nella prova finale.
All’inizio di Godsgrave, (I grandi giochi in Italiano), ci troviamo completamente in una nuova realtà e il lettore si trova momentaneamente spiazzato.
Il romanzo è nuovamente suddiviso in tre parti, e nella prima parte troviamo la narrazione che si suddivide nuovamente in due archi temporali, presente e passato.
Ritroviamo Mia dopo 8 mesi dagli avvenimenti di Nevernight e la vediamo all’opera nel compiere le uccisioni per mano della Chiesa.
Mia metterà in pratica tutto quello che le è stato insegnato, ma allo stesso tempo, vediamo una Mia all’opera con un piano che risulta subito comprensibile, essere solamente frutto della sua testa.
Le prime pagine risultano inevitabilmente lente, ma è normale, Jay Kristoff ci presenta un nuovo inizio.
Il lettore si ritrova a dover incominciare da capo a capire dove si trova.
Il lettore sarà diviso tra vedere Mia all’opera come Lama, e una Mia che si fa schiavizzare volutamente per raggiungere il suo fine.
Quello di arrivare a Duomo e Scaeva.
Ma come sarà arrivata alla conclusione di farsi schiavizzare e combattere tra i Gladiatii?
Non vi resta che iniziare questa nuova avventura.
Mia credeva di aver nemici solamente fuori dal Culto e fuori dal negozio di Mercurio.
Ma cosa succederà, quando scoprirà che forse il nemico è più vicino di quello che pensava?
Cosa succederà, quando il nemico sarà proprio tra quelle mura che l’hanno addestrata?
Cosa succederà, quando scoprirà il motivo per cui ancora non le hanno fatto uccidere Scaeva?
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Se durante il primo romanzo abbiamo avuto per tutto il tempo la narrazione spezzata tra passato e presente, in questo seguito, troviamo questo stile di narrazione che personalmente avevo apprezzato tantissimo, solo nella prima parte.
Nella seconda e terza parte la storia si svolge tutta al presente e devo dire che alcune parti di lei all’interno del mondo dei Gladiatii, le ho trovate un po’ lente come narrazione.
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Non ho apprezzato il non averci mostrato quando ha ideato il piano.
Si, fa intuire al lettore che le è venuto in mente un piano folle, però avrei voluto leggere di cosa ne pensava Mercurio magari.
Avrei preferito più scene con Mercurio e meno con altri personaggi che non mi interessano, tipo di Ashlinn.
Non riesco ne a comprendere come abbia potuto perdonarla dopo quello che ha fatto.
Ne come abbia potuto andarci insieme, dimenticando le cose che Ashlinn ha commesso.
L’autore non ci mostra il loro rapporto man mano che cambia, quindi non riesco neanche a prenderlo in considerazione per questo.
Un momento prima Mia ancora non si fida (con ragione) e un momento dopo vanno a letto insieme.
In quei mesi che si trova tra i Gladiatii, non si vedono così spesso come sembra.
Non lo trovo credibile per entrambe le motivazioni.
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In più, avrei voluto leggere di più missioni di lei come Lama.
Personalmente avrei preferito che Jay spezzasse la narrazione con momenti del passato come ha fatto in precedenza.
Mostrandoci anche i primissimi casi come Lama e non solo gli ultimi due.
Avrei preferito che la narrazione della sua vita come schiava, venisse spezzata dai momenti di lei come Lama.
Avrei voluto proprio leggere una frase tipo: “per poter uccidere Scaeva, devo tradire il Culto”.
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Mia quando pensa al piano, non sa esattamente cosa si troverà davanti e si renderà conto che l’addestramento come schiava non è per niente semplice e facile.
Soprattutto quando si troverà costretta a reprimere la sua vera forza per non far capire chi è lei veramente.
Ha un solo obiettivo, quello di arrivare al Magni come Campione del Collegio e così avere l’occasione di uccidere finalmente Duomo e Scaeva.
Non ha nessuna intenzione di affezionarsi ai suoi compagni schiavi, eppure la vera natura di Mia verrà sempre fuori.
Dimostrando ancora una volta, quanto lei non sia esattamente nel posto giusto.
Questa sua bontà, rischia di farla uccidere e di farla desistere dal suo obbiettivo.
Ma alla fine, non è questo che tutti amano di Mia?
Lei che pensa di non essere un eroe, ma che in fondo invece lo è?
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In una corsa contro il tempo, tra l’addestramento come Gladiatii e il non far sapere nulla al Culto.
Mia si ritroverà in un gioco che forse rischia di essere più pericoloso di quello che pensava.
Con un finale da cardiopalma, che vi lascerà con il fiato sospeso e senza parole.
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Ho apprezzato le note e gli approfondimenti, rendono il mondo più reale e il racconto come se fosse antico.
E si nota l’enorme studio, lavoro e la passione dell’autore per l’antica Roma e il mondo dei gladiatori.
Tutto è curato nei minimi dettagli e nulla è lasciato al caso.
Finito il 26 gennaio 2020.
Voto: 4.25/5.