Il caso del marchese scomparso. Enola Holmes di Nancy Springer.

“Non appartiene a quel luogo. La cosa non la disturba, d’altronde non è mai appartenuta ad alcun luogo, e in un certo senso è sempre stata sola.”


Ringrazio la deaplanetalibri per la copia cartacea e per aver accettato la collaborazione.

Titolo: Il caso del marchese scomparso. Enola Holmes di Nancy Springer.
Titolo originale: The Case of the Missing Marquess.
Pagine: 224.
Editore: De Agostini.
Collana: DeAPlaneta.
Generi: Mistery. Storico. Thriller. Avventura.
Costo: 14.90 euro.
Trama: “Enola Holmes non augurerebbe a nessuno di essere la sorella minore dei due zucconi inglesi più famosi al mondo. Mycroft e Sherlock Holmes. Che la guardano sempre dall’alto e la credono una femminuccia capricciosa. Per fortuna la loro madre la pensa diversamente… Quando però la donna scompare nel nulla, le cose per Enola precipitano e i fratelli decidono di spedirla in collegio, convinti che quel posto farà di lei una docile signorina. Ma Enola, che non ha mai obbedito a Mycroft e Sherlock un solo giorno in vita sua, non inizierà certo adesso. E se quei due sono troppo ottusi per aiutarla nella ricerca della madre, ci penserà lei a indagare. Così, in sella alla sua bicicletta, Enola fugge di casa e si mette in viaggio verso Londra. E se sulla strada dovesse imbattersi nello strano rapimento di un giovane marchese, be’… sarebbe l’occasione perfetta per dimostrare quanto risolvere casi sia elementare, per una Holmes! Tra intrighi, indagini e inseguimenti mozzafiato, con questo romanzo iniziano le avventure di un’eroina intelligente e caparbia, capace di farla sotto il naso dello stesso Sherlock Holmes. Età di lettura: da 12 anni.”

“Non mi sorprende che siano entrambi celibi. Deve andare tutto come vogliono loro, pensano che sia un loro diritto! Non hanno mai tollerato le donne forti”.

Recensione: “Enola, all’incontrario Alone, che in inglese vuol dire: sola.
E’ così che si sente quando nel giorno del suo 14esimo compleanno, la madre non torna a casa.
Si renderà conto che è scomparsa, se lo sente fin dentro le ossa, anche se ci sarà chi non farà altro che dire malelingue su di lei.
L’unica famiglia che ha da molto tempo, avendo perso a quattro anni il padre e i fratelli che sono scomparsi improvvisamente dalle loro vite, dopo la morte del padre.
Sono state solo loro due per dieci anni, senza aver nessun’altro se non se stesse e i signori Lane. (Il maggiordomo e signora).
Nel giorno del suo 14esimo compleanno, la madre non fa ritorno e così inizieranno le ricerche di Enola per tutto il paesino che non fa altro che guardarla come se lei fosse uno scandalo vivente, solo per essere li, al mondo.
In un paesino pieno di bigotti, che non fanno altro che parlare dietro agli altri e criticarle perché l’ha avuta in tarda età.
Enola si renderà conto che dovrà pensarci da sola nel cercare la madre, perché nessuno l’aiuterà.
Farà l’errore di cercare l’aiuto dei fratelli.
Fratelli che non vede da dieci anni.
Fratelli chiusi di mente, maschilisti, che la credono stupida e che cercheranno di ingabbiarla, soprattutto Mycroft.
Mycroft che la vuole strappare via dall’unico mondo che lei ha mai conosciuto.
Enola non è una ragazza qualunque, è una ragazza forte, ribelle, intelligente, furba, astuta, indipendente e che sa quello che vuole dalla vita.
Sa che non potrà mai rinunciare alla propria libertà e indipendenza, due cose importanti che le ha insegnato la madre.
Continuerà così ad indagare da sola, iniziando a decifrare i misteriosi messaggi in codice che la madre le ha lasciato.
Mentre Mycroft cercherà di mandarla in collegio, e Sherlock se n’è andato dopo neanche qualche giorno.
Enola si renderà conto sempre di più che a loro due non importa della loro madre e neanche di lei.
Lei è sola così come lo era prima.
Una volta risolti i misteri, scapperà verso Londra alla ricerca della madre, mentre tutti la cercheranno e mentre involontariamente si imbatterà in un gioco più grande di lei.
La scomparsa di un giovane marchese.
Incredibilmente le loro strade si intrecceranno, così Enola dovrà non solo lottare per se stessa, mentre è alla ricerca della madre, ma anche per uno sconosciuto un po’ arrogante inizialmente.
Riuscirà Enola a trovare la madre?
Riuscirà a scoprire per quale motivo d’improvviso è scomparsa?
Riuscirà a risolvere il guaio in cui si è cacciata?
Riuscirà a risolvere il caso del marchese scomparso?
Riuscirà a far capire ai fratelli che lei non è solo Enola la loro piccola sorella, ma una donna intelligente con il proprio libero arbitrio?
Una lettura scorrevole, coinvolgente, intrigante, curiosa e ricca di misteri.
Piena di colpi di scena che porterà il lettore a voler sempre girare la pagina per sapere come andrà a finire.

I personaggi

Enola. Ho apprezzato fin da subito il personaggio di Enola.
Enola è una ragazza/donna di 14 anni che si ritrova a vivere in una società chiusa.
Maschilista e che non fa altro che cercare di ingabbiare le donne ai ruoli di moglie e madre.
Ma lei ha preso dalla madre, che da anni è una Suffragette, movimento appena nato in Inghliterra.
Movimento che lottava per i diritti delle donne, l’uguaglianza in ogni campo e non solo per il voto.
Enola è forte, intraprendete, determinata, ribelle, intelligente, astuta, furba, indipendente e sa quello che vuole.
Essere libera di vestirsi come vuole, senza dover usare quei dannati corsetti, e libera di scegliere come vivere la sua vita, senza dover dipendere da un uomo.
E senza dover apprendere le sciocchezze che apprendevano le sue coetanee all’epoca.
E sa che deve assolutamente trovare la madre, anche se ad un certo punto i fratelli per un attimo la fanno quasi vacillare dal dubbio, lei crederà fin dentro le sue ossa che lei non l’ha abbandonata e andrà alla sua ricerca.
Non si farà ingabbiare dalla società Londinese Vittoriana che la vorrà ingabbiare.
Non si conformerà agli altri, alla società, ha la sua personalità, la sua indipendenza.
E anche se non lo ammette apertamente, vorrebbe avere un rapporto con il fratello Sherlock.
L’unico che sotto quella corazza e quei commenti infelici, sembra tenere a lei in qualche modo.
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Mycroft. Fin dalla sua prima comparsa, ho detestato il personaggio di Mycroft.
Un uomo arrogante, saccente, maschilista, bigotto, che crede di sapere tutto e che tutto gli sia dovuto in quanto uomo.
Si arroga il diritto di poter comandare a bacchetta non solo la sorella, ma anche la madre.
Ostentando la legge assurda e sbagliata, che danno solo gli uomini come eredi di ogni cosa.
Così si ritrova a dire alla madre, donna che l’ha messo al mondo e che si è fatta in quattro per loro, che spetta a lui darle il permesso di continuare a vivere nella casa che lei e il marito, (suo padre), si sono sudati.
Tratta le donne con arroganza, insufficienza, le sminuisce pensando che siano tutte stupide e utili solo come mogli e madri.
Un personaggio odioso e detestabile.
Si comprende il motivo per cui la madre l’ha allontanato.
Un personaggio egoista che pensa solo a se stesso e alla propria felicità.
Lui non vuole il bene di Enola, non vuole che lei possa fare qualcosa che potrebbe minare la sua reputazione.
E’ un uomo freddo, crudele, orribile.
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Sherlock.
Sherlock sinceramente mi ha spiazzata.
Ad un certo punto non riuscivo più ad inquadrarlo bene.
Mi spiego, premetto che non ho ancora avuto il piacere di leggere i romanzi di Arthur Conan Doyle, quindi non so com’è il carattere originale del personaggio da lui creato.
Nel corso degli anni ho visto qualche rappresentazione, ma non posso dire se sia stata una rappresentazione fedele o meno:
Quindi io mi baso su questa storia e parlo di questo Sherlock Holmes.
Inizialmente mi era antipatico, appena compare insieme al fratello, anche se si nota immediatamente la differenza tra lui e Mycroft.
Inizialmente fa delle osservazioni poco carine sulla madre, sulla sorella e sulle donne in generale che mi hanno fatto storcere il naso.
Anche se non arriva a dire cose cattive e crudeli come Mycroft.
Quando poi (ATTENZIONE, CI SARANNO RIGHE SPOILER SUL PERSONAGGIO, QUINDI OCCHIO E NEL CASO SALTATE QUALCHE RIGA), ricompare verso la fine del romanzo.
Nonostante frasi un po’ infelici, si percepisce che è sincero il suo rammarico per essere stato lontano.
Si percepisce che davvero lui è preoccupato per Enola, si percepiscono i suoi sentimenti sinceri verso di lei e nel volerla ritrovare per aiutarla, non per farla andare in quella scuola come vorrebbe Mycroft.
Lo percepisce anche Enola stessa, che un po’ le dispiace abbandonarlo li, in quel modo.
Si percepisce che non è solo Enola alla ricerca di un rapporto con il fratello, ma anche lui.
E iniziando a dare un’occhiata al secondo volume, credo che forse migliorerà sempre di più il personaggio.
Lo spero, perché mi piacerebbe vederlo recuperare il rapporto con la sorella.

Le atmosfere

Una cosa che ho davvero apprezzato e che si percepisce fin dalle prime righe, è che dietro a questo romanzo c’è uno studio.
Uno studio enorme.
Perché fin dalle prime pagine ho percepito com’era vivere in quella società.
Com’era l’atmosfera di quei tempi.
Nella Londra e dintorni del XIX secolo, dove la società era soffocante, opprimente per le donne.
Ho percepito la sensazione di non avere scelta.
Quella scelta che tutti gli esseri umani dovrebbero avere in quanto umani.
Senza distinzione di genere.
Questo insieme alla descrizione di Londra e dintorni, avevo la sensazione di essere accanto ad Enola alla ricerca della madre.
Camminando per quelle vie, che al calar del sole non erano per niente ospitali con le donne.
E’ difficile farmi amare un romanzo con ambientazione storica, perché sono veramente poche le autrici o gli autori contemporanei in grado di descrivere bene il contesto storico in cui ambientano la storia.
E anche se ovviamente lo stile di scrittura è contemporaneo, si percepisce quel senso di antico.
Quell’atmosfera lontana da noi, ma allo stesso vicino.
Si ha la sensazione di aver viaggiato nel tempo, come se uno stesse leggendo un romanzo classico scritto a quei tempi.

Tematiche trattate

Tra le tematiche trattate c’è il tema delle donne.
Una parte l’ho già accennata nelle atmosfere, (guardare sopra).
In questo romanzo vengono mostrate le varie ingiustizie che le donne subivano in ogni campo.
Di come hanno iniziato a lottare sempre di più per i proprio diritti.
Per essere viste come esseri umani con una mente, una personalità, con i propri desideri.
Con la propria indipendenza, libero arbitrio, libertà di espressione e voglia di lavorare per mantenersi, cosa che alle donne dell’aristocrazia ovviamente non era concesso.
Dovevano essere (secondo la società) tirare su solo come mogli e madri.
Non avevano libertà di scelta, dovevano accettare secondo gli uomini, di vivere una vita soffocante e relegate, perché considerate stupide e deboli.
Quando invece le donne sono sempre state forti e intelligenti.
Si comprendono anche molte scelte che la madre di Enola ha fatto nel corso degli anni.
Scelte per poter crescere Enola come Lei riteneva più giusto e non come la società imponeva.
Vorrei parlarvi di più di questo personaggio, ma vi farei spoiler.
Così come non posso dire nulla del marchese.

In conclusione

Ho davvero apprezzato molto questo romanzo, così come i messaggi in codice che si lasciano Enola e la madre.
Anzi, è stato anche divertente cercare di risolverli io stessa durante la lettura.
Una lettura davvero appassionante, coinvolgente e scorrevole.
Un avventura incredibile.
Finito il 25 dicembre 2020.
Voto: 5/5.

Riflessioni/Film

Trovo molto plausibile l’età della protagonista. (14 anni).
E posso comprendere però perché nel film sia stata aumentata a 16.
La trovo plausibile perché i 14 anni di allora, sono decisamente diversi dai 14 anni di adesso.
Gli adolescenti di adesso, a quattordici anni sono più spensierati, quasi incoscienti, -in senso buono-, a volte.
Con pochi pensieri, sono pochi quelli che devono già affrontare le verità della vita.
Le difficoltà che esse comportano, le difficoltà di diventare adulti.
Sono pochi quelli già maturi, ma non è una critica verso i giovani di oggi.
Anche io ho avuto 14 anni e ricordo quegli anni.
Nel XIX secolo invece i quattordicenni erano già visti come adulti, addirittura a volte già visti come in età da matrimonio.
E soprattutto le donne dovevano imparare a crescere velocemente, se volevano stare al passo con la società che le voleva ingabbiare e quindi stare al passo del tempo e combattere per la propria vita.
La propria libertà, i propri diritti.
Per fortuna al giorno d’oggi, in quasi tutti i paesi noi donne siamo libere.
Anche se dobbiamo ancora combattere contro molti pregiudizi e diseguaglianze.
Per un lettore che legge diversi generi e diversi contesti storici, è più facile comprendere che è molto veritiera la scelta dell’età di Enola.
Chi non legge, forse potrebbe storcere il naso.
Quindi comprendo in parte la scelta di aumentare l’età di due anni.
L’aver spostato l’anno dal 1888 al 1900, credo che dipenda dalla scelta di cambiare una parte di trama, per quanto riguarda la parte delle Suffragette.

Una scena del film: “Enola Holmes. Il caso del marchese
scomparso”. Attori:
Henry Cavill – Sherlock Holmes. (a sinistra).
Sam Claflin – Mycroft Holmes (al centro).
Millie Bobby Brown – Enola Holmes (a destra).
Un film di Harry Bradbeer.
Per Netflix.
Nel cast anche:
Helena Bonham Carter – Eudoria Holmes.

Partiamo dall’inizio. (SPOILER!!!).
Il film si presenta ben fatto, con un cast eccezionale, una fotografia incredibile e sceneggiatura e regia pazzesca.
La prima parte del film è completamente fedele al romanzo, e quei cambiamenti minimi si accettano volentieri, visto che la narrazione cinematografica è diversa per molte cose dalla narrazione di un romanzo.
Ho incominciato a storcere il naso, prima di scoprire che è un film ISPIRATO ai romanzi di Nancy Springer e NON TRATTO/BASATO, che sono termini molto diversi, con significati diversi, anche se alcuni tendono a dimenticarlo.
Quando dalla seconda metà del film, pur mantenendo perfettamente i caratteri dei personaggi e la storia di base, viene stravolto il caso del marchese scomparso.
Nel libro viene rapito dopo che lui scappa e viene spiegato perché.
Nel film invece attentano alla sua vita e viene spiegato il perché.
E si comprende anche lo spostamento dell’anno dal 1888 al 1900.
Visto che il movimento delle Suffragette nel 1888 è ancora abbastanza agli inizi, mentre nel 1900 è già molto più avanti. (In Inghilterra/Regno Unito).
Anche la fine in realtà è diversa.
E si intuisce che forse nei film successivi se ci saranno, il marchese potrebbe tornare, nel libro non credo. (Ma devo proseguire la lettura dei seguiti per scoprirlo).
Hanno reso le scene più avventurose ed eroiche in alcune parti e hanno aggiunto sia scene che in realtà esistono, semplicemente non descritte nel romanzo in quanto è dal punto di vista di Enola, ma si possono intuire.
Sia scene che invece non avvengono.
Ma una volta scoperto che è ispirato e viene detto in modo onesto, si può provare a mettere da parte il libro e godersi il film, in questo caso fatto benissimo.
Con un attrice davvero giovanissima, davvero dell’età del personaggio.
Complimenti a tutti gli attori presenti.
Spero di vedere un secondo film, perché vorrei davvero vedere sempre più sviluppato il rapporto tra Enola e Sherlock.
Voto: 5/5.