Il fantasma di Canterville e altre storie di Oscar Wilde.

Titolo: Il fantasma di Canterville di Oscar Wilde.
Titolo originale: The Canterville Ghost.
Pagine: 128.
Editore: Demetra.
Collana: Nuovi acquarelli.
Trama: “Nel “Fantasma di Canterville” Oscar Wilde ritrae con umorismo lo scontro emblematico tra la materia e lo spirito: da una parte gli americani, con il loro pragmatismo, e dall’altra la vecchia aristocrazia inglese grondante di tradizioni. Nel volume anche: “Il Principe Felice” e “Il Pescatore e la sua Anima”.”

Recensione: “Devo ammettere che non lo sapevo che fossero racconti brevi, e diciamo che io non ho proprio una grande passione per i racconti.
Preferisco di più i romanzi e le storie corpose. Ma avendo amato “Il ritratto di Dorian Gray” e gli “Aforismi”, volevo buttarmi su questa lettura.
La prima storia “Il fantasma di Canterville” risulta una lettura scorrevole e veloce.
Dove non si riesce a stare dalla parte di nessuno dei protagonisti, ne dalla parte del fantasma cattivo già durante la sua vita, oltre che poi dispettoso e cattivo nella morte.
Ne dalla parte della famiglia Otis. Famiglia Americana che arriva in Inghilterra, è con arroganza, presunzione, ignoranza, quasi deridono le credenze degli abitanti Inglesi di quella casa e zona.
Cercheranno di scacciare il fantasma nel peggiore dei modi, quando invece potevano fare in un’altra maniera.
Invece non faranno altro che provocarlo, quando non si dovrebbe mai scherzare con gli spiriti. Ma soprattutto, l’unica della famiglia Otis che non l’ha mai cacciato in malo modo, sarà l’unica a capire che nonostante le sue azioni in vita e altre dopo, l’unica cosa che voleva era poter riposare in pace e forse 300 anni di patimenti sono una punizione sufficiente.
Ma soprattutto non si è mai abbassata allo stesso livello, cosa che invece hanno fatto i fratelli.
Lei ha cercato di trovare una soluzione che andasse bene per tutti.
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Il secondo racconto “Il Principe felice”, l’ho trovata leggermente più lenta come narrazione.
Anche se si capisce cosa vuol dire. Pensare prima agli altri, al bene altrui, alla fine porta qualcosa anche a te.
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Il terzo racconto è l’unico che ho trovato proprio lentissimo nella narrazione e che non mi è piaciuto molto, sinceramente.
Anzi, mi dispiace dirlo, ma il terzo racconto l’ho abbandonato a metà e quindi non so come finisce.
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Tutto sommato non è male come lettura, soprattutto “Il fantasma di Canterville” che si fa leggere molto volentieri e vuoi proprio sapere come finisce. Ti porta a fare anche delle ipotesi.
Lo consiglio prima di tutto a chi ama i racconti, visto che questa è una mia personale percezione.
Non amando i racconti, partono già svantaggiati con me.
Ma lo consiglio comunque anche solo per “Il fantasma di Canterville”, che davvero mi è piaciuto.”
Scritta il 16 aprile del 2019.
Voto: 3/5.