Il mago di Oz storia rivisitata da Sèbastien Perez con illustrazioni di Benjamin Lacombe.

“Se soltanto tu avessi un cervello” aggiunse il volatile, “saresti un uomo come gli altri, e forse persino migliore di alcuni di loro. Un cervello è l’unica cosa che valga la pena avere a questo mondo, sia per gli uomini sia per i corvi.”

Ringrazio la rizzolilibri e claudiafachinetti per la copia cartacea 😀

Titolo: Il mago di oz rivisitato da Sèbastien Perez, con illustrazioni di Benjamin Lacombe.
Titolo originale: The Wizard of Oz.
Pagine: 120.
Editore: Rizzoli.
Trama: “Quando si incontrano nel Paese del Mago di Oz, a tutti manca qualcosa: Dorothy non riesce a tornare a casa, l’uomo di latta non ha un cuore, al leone serve il coraggio e lo spaventapasseri, che ci racconta le loro avventure, è senza cervello. Intimoriti dal potere di Oz e delle streghe, troveranno in loro stessi ciò che cercavano altrove. Un nuovo sguardo su un classico intramontabile in cui vibra l’elogio della differenza e dell’audacia. Età di lettura: da 8 anni.”

“Perché vuoi tornare al tuo paese? Questo non ti sembra più bello?” chiese lo spaventapasseri a Dorothy.
Si erano da poco rimessi in cammino.
“Non c’è posto più bello della propria casa” rispose lei con un grande sorriso.”

Prima di mostrarvi la recensione di questo bellissimo volume, vi lascio qua di seguito il link della recensione del romanzo originale.
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https://alessandranekkina9372.altervista.org/il-meraviglioso-mago-di-oz-di-l-frank-baumnella-versione-drago-alice-dorothy-wendy-della-oscar-mondadori-vault/

Recensione: “Tornare nel mondo di Oz, è come rivedersi con un amico dopo molto tempo.
Sei felice e contento, pronto a vivere nuove avventure insieme a vecchi compagni di avventura.
Per iniziare questa rivisitazione di Sèbastien Perez, bisogna aver letto prima l’opera originale di L. Frank Baum, per non perdere nulla della bellezza di questa storia.
Si da per scontato che uno abbia letto la storia originale, perché se durante “Il meraviglioso mago di Oz”, la storia inizia con Dorothy e il suo cane Toto che d’improvviso si ritrovano sbalzati insieme alla loro casetta, in un altro mondo da un tornado gigante e strano.
Quindi scopriremo la storia attraverso i pensieri, i sogni e le speranze di Dorothy.
Qua la narrazione inizia da quando lo Spaventapasseri apre gli occhi per la prima volta.
Quindi dalla sua nascita.
Lui si renderà conto di esistere nel momento esatto in cui hanno iniziato a crearlo.
E scopriremo attraverso i suoi pensieri, com’è sentire per la prima volta i suoni intorno a se.
Com’è vedere per la prima volta intorno a se e com’è sentire gli odori, i profumi del luogo che lo circonda.
Per lui sarà tutto nuovo e il lettore percepirà il dolore e la tristezza dello Spaventapasseri di essere stato lasciato li, indietro e da solo.
Bloccato sul quel palo/ramo, con la paura di vivere per sempre in quel modo.
Qualche tempo dopo sul suo cammino arriverà Dorothy, quindi in questa versione, non solo vedremo una prospettiva diversa della storia.
Ma troviamo Dorothy già all’interno del mondo di Oz, in viaggio per andare alla città di Smeraldo.
Quindi ripercorreremo il viaggio di Dorothy e i suoi nuovo amici verso la città di Smeraldo, attraverso gli occhi dello Spaventapasseri, il tutto accompagnato dalle meravigliose e incredibili illustrazioni di Benjamin Lacombe.
Sicuramente il punto forte di questa versione.
L’inizio mancante della storia, verrà accennata da Dorothy per far comprende allo Spaventapasseri e al lettore di turno, come mai sia arrivata in quel luogo.
Riusciranno lo Spaventapasseri, Dorothy e compagni a raggiungere la città di Smeraldo?
Riusciranno ad incontrare il mago di Oz e chiedere a lui il loro desiderio più grande?
Riusciranno ad ottenere il loro desiderio?
Oppure scopriranno una verità sconcertante?
Forse il regalo, è il viaggio intrapreso insieme.

Differenze

La prima differenza tra le due opere, è il cambio di prospettiva.
Se nella storia originale viviamo l’avventura attraverso Dorothy e percepiamo in prima persona il suo desiderio di tornare a casa, nel suo Kansas.
E i desideri degli altri attraverso quello che lei sentirà e scoprirà.
In questa versione percepiremo in maniera più approfondita il desiderio dello Spaventapasseri nel voler un cervello, per essere finalmente considerato un uomo.
Per poter essere intelligente, visto che crede che senza, esso non sia in grado di elaborare un pensiero giusto, coerente e utile.
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La seconda è la rivisitazione dei testi in chiave moderna.
Personalmente da una parte apprezzo questa rielaborazione, perché può essere utile ad attirare più bambini in questo mondo, con la voglia poi di provare l’originale.
In più possiamo scoprire i suoi pensieri, mentre Dorothy riposa.
Ed è interessante leggere la storia da un’altra prospettiva, in un’altra chiave.
Riesce ad esplorare una parte nuova della storia.
Dall’altra, non ho apprezzato l’omettere interi paragrafi.
Mentre proseguivo con la lettura, inevitabilmente continuavo a pensare: “qua manca una scena. Qua manca una parte”, non facendomi godere appieno la lettura.
Non discuto il voler rendere più moderno in linguaggio, ma non comprendo la scelta di snaturare così la storia originale.
Omettendo interi paragrafi, discorsi, toglie il senso principale della storia.
La sua bellezza che l’ha reso una delle storie sicuramente più discusse ai suoi tempi, ma anche una delle più amate in tutto il mondo.
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Cercherò di spiegarmi al meglio, un bambino che si incammina per Oz, non arriverà mai a elaborare il pensiero che dietro potrebbe esserci un messaggio politico di denuncia della società in cui è stato scritto.
L’unica cosa che il bambino percepirà, sarà la bellezza di un nuovo mondo, di strane creature parlanti e percepirà il messaggio involontario che c’è dentro alla storia.
Lo stesso messaggio che ho percepito e ho sentito io nel leggere la storia la prima volta, anche se ovviamente ero già adulta.
Avendolo letto pochi mesi fa.
E purtroppo questo messaggio non traspare da questa versione, perché omettendo vari passaggi, ha cancellato quel vero messaggio non voluto dall’autore.
Avendo letto che semplicemente lui voleva scrivere una storia di intrattenimento.
Nell’opera originale, gli insegnamenti di base che ho percepito e che mi hanno fatto innamorare della storia è la bellezza dell’amicizia.
Quell’amicizia vera che va oltre l’aspetto.
Impareranno a conoscersi e a capire i bisogni dell’altro.
Si aiuteranno a vicenda e mai nessuno verrà lasciato indietro o deriso perché diverso.
“Il meraviglioso mago di Oz” di L. Frank Baum, ha insegnamenti importanti tra le righe, insegnamenti che rendono perfetta la lettura di questa storia ai piccini.
Dorothy insegna a non arrendersi mai di fronte alle avversità.
A non farsi prendere dallo sconforto, dalla paura, insegna a rialzarsi, a prendere in mano la situazione e a uscirne.
Insegna a vedere oltre l’aspetto, la vera essere degli esseri viventi, che siano fatti di carne come gli umani e non.
Insegna che per quanto sia bello viaggiare, scoprire posti nuovi, nuove persone, vivere nuove avventure.
Nessun posto sarà mai come la propria casa, dove ci sono i propri cari e le persone a cui si vuole bene.
E’ tutto quello che gli altri personaggi cercano pensando di non averlo, in realtà ce l’hanno già dentro di se.
In questa versione invece, non l’ho percepito e questa cosa mi è dispiaciuta, perché secondo il mio parere, ha tolto proprio il fulcro della storia.
Che va oltre l’avventura.

In conclusione

In conclusione non l’ho sto bocciando.
Non vorrei essere fraintesa, approvo quest’opera.
L’ho apprezzata, ma secondo il mio umile parere va letta e considerata solo dopo l’opera originale.
Va considerata come un aggiunta e non come una lettura a se, da sola.
L’autore è stato onesto nel dire che è ispirata alla storia originale.
Nonostante tutto sono riuscita ad apprezzarlo, perché conoscendo già la vera storia, sono riuscita a godermi una diversa prospettiva.
Ma non credo sia adatta da leggere singolarmente, ma solamente dopo l’opera originale.
Perché anche se comprendo l’intendo di Sèbastien, quello di togliere la critica alla società Americana degli anni intorno al 1900, non comprendo tutto il resto.
Perché per un bambino, la città di Smeraldo si presenta davanti ai suoi occhi come una città particolare, diversa, interessante.
Ma anche ad un adulto, sinceramente.
Il primo pensiero non è quello di associare il verde della città, al verde dei dollari e al messaggio dell’epoca, dove c’era chi pensava solo al proprio profitto.
Forse le persone dell’epoca si, lo notavano tra le righe questo messaggio.
Ma al giorno d’oggi, non credo sia così esplicito.
Avrei preferito leggere l’intera storia dal punto di vista di uno degli altri protagonisti, in questo caso lo Spaventapasseri, i suoi pensieri, il suo modo di approcciarsi a tutto quello che man mano si trovavano sul cammino.
Per poi restare sconvolti da alcune rivelazioni, il tutto con una scrittura moderna.
Invece di leggere quello che per me è un riassunto della storia, accompagnato dal bellissimo lavoro di Benjamin Lacombe.
Ho apprezzato la lettura di questo volume, ho amato tornare in questo mondo meraviglioso che ho amato e in una storia che di base ha un grande insegnamento.
Però allo stesso tempo, mi sono mancate tutte le cose che me l’hanno fatto amare.
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Quindi, alla fine lo consiglio? Assolutamente si.
Alla fine mi è piaciuta come lettura? Nuovamente si.
E’ una lettura che va letta da sola? No, secondo me va letta dopo l’opera originale, è da considerarsi come una versione diversa, un cambio di prospettiva in chiave moderna.
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Voto: 4/5 (Se letto come opera aggiuntiva).
Voto: 3.5/5 (Se letto come opera a se).

Curiosità

E’ proprio vero che non si smette mai di imparare.
Leggendo questo volume, al fondo troverete curiosità interessanti e a volte assurde.
Non solo all’epoca suscitò scalpore, in quanto qualcuno lo accusò di essere un sostenitore della stregoneria e quindi un pessimo esempio per i bambini.
Dovete tener conto dell’enorme impatto della religione a quei tempi, ma addirittura alcune persone ancora di mente chiusa, non tolleravano una protagonista femminile così forte, intraprendente e sicura di sé come lo è Dorothy.
Quindi non tolleravano una forte personalità femminile.
Il fatto più triste è che molte donne stesse andavano contro questo aspetto, questa rappresentazione.
Uno dei fatti che più mi ha sconvolto apprendere, è uno più recente, più esattamente nel 1986.
Dove alcuni genitori fondamentalisti del Tennessee, inventarono una causa assurda contro alcune scuole che imponevano ai propri studenti la lettura del romanzo.
Accusandoli di descrivere le streghe in termini positivi.
Questo mi ha fatto ricordare, che in alcuni paesi ai giorni nostri, è severamente vietata la lettura di Harry Potter di J.K. Rowling, per un fatto simile.
Per via di magia, streghe, maghi e altre creature, accusando l’opera di invogliare le persone alla stregoneria.