Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry.

“Tutti gli adulti una volta sono stati dei bambini. Ma raramente se ne ricordano.
-Antoine DSaint-Exupéry.

Titolo Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry.
Titolo originale: Le petit Prince.
Pagine: 137.
Editore: Newton Compton Editore.
Collana: Fuori collana.
Trama: “Ecco il mio segreto. È molto semplice: si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.
Il Piccolo Principe è la storia dell’incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un buffo ometto vestito da principe che è arrivato sulla Terra dallo spazio. Ma c’è molto di più di una semplice amicizia in questo libro surreale, filosofico e magico.
C’è la saggezza di chi guarda le cose con occhi puri, la voce dei sentimenti che parla la lingua universale, e una sincera e naturale voglia di autenticità.
Perché la bellezza, quando non è filtrata dai pregiudizi, riesce ad arrivare fino al cuore dei bambini, ma anche a quello degli adulti che hanno perso la capacità di ascoltare davvero.”



“Ci si sente un po’ soli nel deserto…”
“Si è soli anche tra gli uomini.”

Recensione: “Probabilmente avevo già letto questo libro da bambina, ma non ricordando nulla, ho voluto acquistarlo per poterlo rileggere.
E sono contenta di averlo fatto. (2018)
E sono contenta di averlo riletto nuovamente ad ottobre del 2021, in occasione di una challenge molto carina. (terza volta).
Molti erroneamente definiscono questa breve storia, come racconto per bambini.
Ma in realtà non è così, anzi, l’autore stesso dedica questo romanzo agli adulti.
A tutti quelli che hanno dimenticato cosa vuol dire esserlo, eppure loro stessi lo sono stati.
Questa storia parla di molte cose, scritte tra le righe nere su bianco, in queste pagine accompagnate da illustrazioni bellissime, che fanno comprendere ancora di più il reale significato della storia.
Molti adulti crescendo hanno perso il vero senso della vita, non riconoscendo più quali siano le vere cose importanti.
L’amicizia, i legami, i sentimenti, la famiglia, l’amore in ogni sua forma, ma anche le cose nuove e semplici da scoprire.
Perché non si smette mai di scoprire e imparare cose nuove.
I colori, il sole, i profumi, la natura ecc…
Che senso ha avere una casa da milioni di franchi, se poi sei da solo?
Ma parla anche di saper fermarsi e riuscire a comprendere il linguaggio di un bambino, vedere come vede lui le cose, capirle come le comprende lui e sentirle come le sente un bambino.
E soprattutto, di spronare i sogni e i desideri di un figlio, invece di troncare sul nascere un sogno perché secondo un adulto può essere irrealizzabile o non incline alle proprie personali passioni.
O perché magari si pensa che esso (il sogno) sia senza un futuro, ma dare una possibilità a quest’ultimo e se alla fine va male, vivrà con la consapevolezza di averci provato almeno.
Invece di vivere il resto della vita con il dubbio di come poteva essere diversa l’esistenza, se fosse riuscito ad imboccare una certa strada.
Accenna anche se in maniera sottile e delicata, il razzismo.
Il razzismo che purtroppo dilaga da secoli nel mondo.
Inoltre, mentre racconta il viaggio che l’ha portato fino a noi sulla Terra, nel parlare dei vari pianeti che ha visitato, menziona diversi strani adulti secondo il suo punto di vista.
Secondo me è un allegoria, una denuncia della società dell’epoca.
Secondo me descrive in un certo senso, alcuni uomini della società in cui viveva l’autore.
Il punto chiave di questo racconto, è la potenza dei legami.
I legami che sono l’essenziale della vita.
Perché l’essenziale è invisibile agli occhi.
Lo consiglio a tutti.
Recensione scritta il 24 settembre 2018 e ricorretta ad ottobre del 2021, in occasione di un’altra rilettura.
Voto: 5/5.”

“Si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.”