La leggerezza del vento di Emiliano Fantuzzi. e L’inquietante urlo del silenzio di Francesca Napoli.

Titolo: La leggerezza del vento di Emiliano Fantuzzi.
Pagine: 92.
Editore: Thedotcompany.
Trama: “Non c’è altra via se non quella di amare.Riconoscere se stessi negli occhi di chi ci sta di fronte.Amare. Sempre.Non certo chiunque, non certo qualsiasi cosa.L’amore non è fatto di soggetti ma è fatto di atteggiamenti.Le diversità si accettano solo dal profondo del cuore, e solo nello stesso modo si possono condividere le affinità e superare le avversità.”E’ ciò che pensa, osserva, testimonia, timidamente soffre e generosamente offre l’Autore in questo suo prezioso taccuino di poesie, canzoni, aforismi e disegni, cucito insieme con schizzi d’anima e inchiostro vivo e puro.Sa bene che l’unico tempo che conta è quello della coscienza, della scoperta interiore, della rinascita al mondo e nel mondo.Fantuzzi nel suo dirsi farfalla e darsi ascolto (tra fantasie acuminate, acute illuminazioni e alata saggezza) non canta vittoria, e nemmeno rimugina, rivendica o rimpiange alcunché. Fedele all’adesso e rabdomante d’emozioni, rimane disteso a guardare il cielo col suo mai uguale passare di nuvole.Sospeso ad ascoltare sereno il leggero e mai inutile suono del vento.”

Recensione: “Io non sono un’amante di poesie, a parte qualche eccezione. Questa raccolta non solo di poesie, ma anche di aforismi, canzoni e pensieri, l’ho trovata molto scorrevole. Mi sono piaciuti molti punti, molti aforismi, pensieri molto comuni a molti, solo qualche poesia mi è piaciuta di meno. Ma per gusti personali, non per altro. Consiglio moltissimo questo libro, molti punti fanno riflettere.
Poi l’autore è molto gentile, umile e simpatico.”
Scritta il 18 maggio del 2017.
Voto: 4/5.

Titolo: L’inquietante urlo del silenzio di Francesca Napoli.
Pagine: 54.
Editore: Butterfly Edizioni.
Collana: Raggi di sole.
Trama: “Emy è una ragazza ricca e intelligente e nutre una segreta ambizione: scoprire i segreti che si nascondono dietro il volto imperscrutabile del destino. La sua passione, però, la condurrà ai limiti della follia e, una volta accompagnata dai suoi parenti in una casa di cura, non resterà che il silenzio a riempire le sue giornate. Tuttavia, l’ospedale psichiatrico mostrerà presto il suo volto: morti sospette, medicine dall’aspetto ambiguo e, soprattutto, il ripetersi del numero tredici, il numero di Lucifero.”

Recensione: “Ho questo romanzo da ben sei anni, si proprio così.
Quando all’epoca lo comprai, non mi ero accorta che aveva così poche pagine, perché l’avevo acquistato online.
Per tanto tempo ho sempre rimandato la lettura, perché io amo i romanzi quelli lunghi, quelli corposi. I racconti non fanno molto per me.
Dico racconto, perché ha solamente 50 pagine questo romanzo.
Però per un motivo o per l’altro, alla fine l’ho iniziato e mi ha sinceramente stupito come la scrittura così scorrevole e veloce, mi ha piacevolmente catturato.
Non riuscivo a staccarmi dalla lettura perché curiosa.
Ma allo stesso tempo ci sono rimasta male dall’enorme potenziale che questa storia poteva avere, secondo il mio modesto parere.
Se la scrittrice avesse sviluppato questa storia come romanzo più corposo, di almeno 300 pagine, poteva essere davvero un romanzo favoloso e far parte di quelli che preferisco di più.
Quindi do tre stelle per questo motivo, perché la storia poteva davvero dare tanto.
Sono arrabbiata, perché mi è piaciuto ma allo stesso tempo no.
Perché più che un romanzo, sembra un riassunto di un romanzo.
Mi sono sentita come una osservatrice che osserva la storia da un angolo e non all’interno come la protagonista.
Sembra che qualcuno mi abbia strappato i ¾ delle pagine per non farmele leggere.
Perché volevo sapere altro ancora, quello che ho letto non mi basta.”
Scritta il 23 ottobre 2018.
Voto: 3/5.