La moglie imperfetta di B.A. Paris.

“Immagina di restare in panne durante un temporale, in mezzo a un bosco. Non ci voglio nemmeno pensare.”

Titolo: La moglie imperfetta di B.A. Paris.
Titolo originale: The Breakdown.
Pagine: 393.
Editore: Casa Editrice Nord.
Collana: Tea Edizioni.
Trama: ” A chiunque ogni tanto capita di non ricordare dove siano le chiavi di casa o dove ha parcheggiato la macchina, o magari di dimenticare un appuntamento con un’amica. Chiunque non farebbe caso a simili sciocchezze. Per Cass Anderson, invece, è diverso. Ogni minimo deragliamento della memoria potrebbe essere un sintomo preciso: demenza precoce, la malattia che ha colpito la madre diversi anni prima. Ecco perché, adesso, Cass sta vivendo un incubo. Una sera di pioggia, tornando a casa, ha superato un’auto ferma sul ciglio della strada. All’interno c’era una donna, ma lei non si è fermata ad aiutarla. Poi la mattina seguente ha scoperto dai telegiornali che quella donna è stata assassinata. Esattamente dove lei l’aveva incrociata. E, subito, ai sensi di colpa si aggiunge l’angoscia di aver visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Come spiegare le telefonate mute che ha cominciato a ricevere proprio da quella mattina, se non come una velata minaccia? E perché anche quando è in casa ha così spesso la sensazione di essere osservata? Cass è terrorizzata perché non ricorda nessun dettaglio significativo riguardo quella sera. Purtroppo, però, da qualche giorno non si ricorda nemmeno come funziona la lavatrice, se ha preso o no le sue pillole, se uno dei coltelli in cucina avesse una strana macchia sulla lama, come di sangue… L’unico che potrebbe aiutarla a non impazzire e a capire cosa stia succedendo è suo marito, Matthew, che però le appare ogni giorno più distante e distaccato, quasi fosse il primo a essere certo che non ci sia niente da fare, che la malattia sta prendendo il sopravvento. E anche Cass ormai se ne sta convincendo. Un pomeriggio, però, proprio nel garage di casa fa una scoperta che cambia tutto…”

“Poi sono investita da un altro pensiero, ancora più orrendo del precedente: e se il killer fosse stato già lì, e lei mi avesse lasciato andare via per proteggermi?”


Recensione: “B.A. Paris ha la capacità di farti sentire l’ansia, la suspense, la paura, quel senso di oppressione e timore, fin dalle prime righe.
Fin dalla prima scena ho avuto i brividi e li mi sono resa conto che avrei avuto per tutto il resto del romanzo, un’ansia e uno smarrimento continuo.
Immaginatevi di avere tutto, una vita felice, la casa dei vostri sogni, un lavoro che amate fare, degli amici, un marito, una famiglia.
Poi d’improvviso le paure del passato incombono su di voi, come una doccia ghiacciata improvvisa nella schiena.
Iniziate a perdere pezzi di voi, iniziate a non ricordare interi momenti, intere conversazioni e iniziate a trovarvi perse/i.
L’aria inizia a mancarvi, non capite più cosa è reale e cosa non lo è.
Voi siete sicure di non aver detto, fatto quella determinata cosa.
Eppure tutti e tutto intorno a voi dice il contrario.
Dicono che voi avete detto quella cosa, che avete fatto quella prenotazione di cui voi non ricordate nulla.
Immaginate di perdere continuamente pezzi di vita e la paura di aver ereditato la malattia di vostra madre, si fa sempre più forte.
L’aria non ritorna, la testa vi gira.
Non sapete cosa fare, a chi dirlo, e intanto la vostra vita va a pezzi.
In tutto questo, una notte assistete a qualcosa per sbaglio, perché vi ritrovate al momento sbagliato, nel posto sbagliato.
Da sole disperse nel bosco oscuro, in pieno temporale, vedete una macchina in panne e una donna che sembra aver bisogno di aiuto, ma allo stesso tempo non domanda aiuto.
Vi ritrovate a domandarvi:
“Cosa faccio? Mi fermo e scendo ad aiutarla?
E se fosse una trappola?
Uno di quei casi dove uno fa finta di aver bisogno di aiuto e dietro nascosto nei cespugli, il complice aspetta?”.
Una domanda più che lecita, visto i nostri tempi e i casi dove giovani vittime nei posti più sperduti sono state/i ingannate/i.
Non resta che correre via e chiamare la polizia, peccato che Cass se lo dimentica.
Lo dimentica per i suoi sempre più evidenti problemi di memoria.
Il senso di colpa la dilania, non riesce a smettere di pensare a quella donna, che i notiziari dicono essere stata brutalmente uccisa.
Per scoprire poi che conosceva quella donna e il mondo le crolla addosso pezzo dopo pezzo.
.
Durante la lettura però, una sensazione nascerà nel lettore.
Quel sesto senso, quel timore, quel fatto che senti sotto pelle, che ti fa dire che qualcosa non quadra.
Perché la demenza non funziona come pensa Cass o la portano a pensare.
Cass è troppo giovane anche per la demenza precoce, ha 34 anni ed è troppo presto, almeno che uno non abbia un grave incidente.
Ma la demenza purtroppo quando prende, inizia a far perdere nomi di oggetti, date importanti, appuntamenti, ma in modo graduale e nel corso delle settimane e mesi.
Mentre vediamo Cass, che si sente dire di non ricordare interi momenti, intere conversazioni e azioni, da un giorno all’altro.
Questo insieme a strani comportamenti di alcuni personaggi a lei intorno.
Personalmente mi sono ritrovata ad indagare tra le righe, tra le pagine.
Ho avuto una brutta sensazione particolarmente su un personaggio, proseguendo anche su un altro.
Mi sono domandata: “E se Cass, ha dimenticato quegli appuntamenti o minime cose solo per lo stress della vita frenetica che ha ripreso e per il trauma della morte di Jane?
E se qualcuno sta usando questo fatto, insieme al fatto che sua madre era malata, per fregarla?”
Ho avuto vibrazioni strane per tutto il romanzo, percepivo che qualcosa non mi tornava in quello che leggevo e Cass si ritroverà a credere di essere pazza.
A non avere più certezze, a dubitare di se stessa e non fidarsi più della sua memoria.
E ti ritrovi a cercare di capire cosa stia succedendo.
Perché non è possibile perdere la memoria a tal punto nel giro di pochi giorni o settimane.
Ti ritrovi a percepire strane sensazioni, a non capire certe frasi che Cass la protagonista, si sentirà rivolgere.
Tra l’altro, alcune pure uguali a quelle di un altro personaggio.
Cass più cerca di non pensare all’omicidio di Jane, più intorno a sé avrà persone che glielo ricorderanno costantemente.
Si confiderà poi nel corso della storia, ma non riceverà l’aiuto e la comprensione che pensava.
Anzi, la faranno sempre più sentire insicura e pazza.
Cass ha un certo punto per una serie di coincidenze, si ritroverà a dover mettere insieme pezzi di un puzzle che non sapeva di dover cercare.
Riuscirà a scoprire la verità?
Riusciranno a scoprire l’assassino di Jane?
.
Il lettore si ritroverà a sentire, a percepire le sue paure come lo stare in casa da sola.
Non sentirsi al sicuro tra le mura di casa propria, paura dello squillo del telefono e di quelle telefonate mute, come proprie paure.
Il lettore sentirà una morsa allo stomaco incredibile, e non vorrà far altro che arrivare alla fine per sapere.
Scoprire la verità e far cessare tutto quanto.
Un romanzo intenso, forte, un thriller psicologico che ti entrerà in testa.
Lo consiglio a tutti gli amanti del genere, della suspense, del cercare di risolvere casi, misteri.
Ma anche a chi vuole uscire dagli schemi, dalla propria zona sicura di lettura.
Voto: 5/5.”

“Verso le dieci arriva una telefonata ed entro subito in modalità panico, col respiro corto e col cuore che accelera fino a darmi il capogiro. Mi accorgo che ormai terrorizzarmi al primo squillo è diventato un riflesso condizionato.”