La scuola di Rosemary Lane di Laura Costantini.

“La sua primogenita aveva cominciato a frequentare le riunioni delle donne impegnate nel sostegno dei diritti delle lavoratrici. Lucy non lo faceva solo perché riteneva assurdo che le donne contassero meno degli uomini. Lucy voleva la giustizia sociale. Voleva lavorare come maestra e fornire ai bambini dei sobborghi quel po’ di cultura che li rendesse consapevoli di avere dei diritti.”

Titolo: La scuola di Rosemary Lane (#3.5) di Laura Costantini.
Pagine: 138.
Editore: GoWare.
Trama: “È il dicembre del 1894 e un nemico potente ha inflitto a lord Lennox un colpo dal quale non riesce a risollevarsi. La voglia di arrendersi è più forte che mai. Solo, in previsione di un Natale di assenza e sconforto, non immagina che una fanciulla di nome Lucy Williams stia per piombare nella sua vita, decisa a restituirgli uno scopo.Questo contributo speciale si colloca dopo il terzo volume del Diario vittoriano. È necessario aver letto i primi tre volumi per non incappare in spoiler sulla storia principale.Si tratta di un frammento della vita di Kiran in un momento per lui molto difficile. Non aggiunge informazioni fondamentali alla storia principale, ma consente di conoscere meglio uno dei protagonisti.”

“Io ero già andata più volte, lei era nuova. Se ne stava
in disparte, in fondo alla sala, come stesse per fuggire via. Le prime volte
sono sempre così. La gente parla malissimo delle donne che si battono per
difendere i propri diritti e quando una ragazza si avvicina al movimento ha
sempre l’impressione di fare qualcosa di sbagliato, qualcosa che la renderà
indegna del ruolo di madre e di moglie…”




Recensione: “Ritornare in questa storia non è facile, perché so che ogni volta che sfoglio queste pagine, soffrirò.
So che il mio cuore verrà spezzato e questa volta l’autrice non farà niente per rimettere insieme i pezzi.
L’autrice riesce a far sentire al lettore tutti i sentimenti di Kiran.
Il suo dolore, il suo magone, la sua tristezza e malinconia.
Il non sentir più nulla e chiedersi cosa serve vivere così.
Il dolore di Kiran era il mio e fin dalle prime righe il magone mi ha catturato e avvolto.
Ha stretto il mio cuore tra le sue grinfie e ho proseguito la lettura con le lacrime agli occhi.
Il lettore si ritroverà a desiderare di entrare nella storia e abbracciare Kiran.
Proteggerlo da tutto e da tutti, fargli scudo con il proprio corpo.
Questa novella va ad inserirsi tra il terzo e il quarto romanzo.
Riprende da dove ha finito il terzo e troviamo Kiran a fare i conti con la perdita di una persona veramente cara per lui.
Una persona che voleva bene, a cui teneva tantissimo.
E intorno a se non ha nessuno.
Nessuno che gli stia vicino, che lo consoli a parte Shelby, che gli è fedele come servitore.
Robert invece di stargli accanto, si lascia avvolgere e comandare completamente da Catherine.
Robert che dovrebbe amarlo, non fa altro che ferirlo e farlo soffrire.
Robert che dovrebbe avere il coraggio di vivere i suoi sentimenti per intero e non lo fa.
Robert che poteva scegliere di andare via da quel mondo e invece non l’ha fatto.
Robert che nel frattempo continua la sua farsa con Cartherine e non impedisce a lei di trattare male Kiran.
Robert che ha deciso di farsi fagocitare dalla società, di piegarsi ad essa e non riesce a trovare la forza, l’amore di lasciare andare Kiran.
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Kiran ha perso la voglia di vivere, sente di non aver più nessuno al mondo.
Non la sua Flossie.
Non il suo Robert che sembra averlo dimenticato.
Kiran si lascia vivere senza vivere e i giorni passano.
Ma davvero è finito il tempo di Miss Adele Dickinson?
Davvero tutto il lavoro che ha fatto con Flossie sarà perduto per sempre?
Un incontro inaspettato con un’amica di Flossie, Lucy, riaccenderà una scintilla di vita in lui e forse la quasi normalità potrà tornare e il ricordo di Flossie non sarà dimenticato.
E’ incredibile come, più proseguono le vicende, più provo astio nei confronti di Robert.
Kiran merita di meglio e non riesco proprio a farmi piacere Robert.
E’ un personaggio che più vado avanti, più trovo insopportabile.
Fa continuamente errori e non lascia andare Kiran, se solo lo facesse, potrebbe provare ad essere felice con qualcun altro.
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Una novella breve ma intensa.
Una novella sulla rinascita dopo un enorme e grave lutto.
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Ci viene presentata Lucy Williams, personaggio che ho subito apprezzato.
Una donna forte, indipendente, ribelle per quell’epoca.
Sicura, alla ricerca della propria felicità e identità, giustizia e in lotta per i diritti delle donne.
Lei vuole lavorare e guadagnarsi da vivere.
Vuole sposarsi per amore e non per avere un patrimonio.
Vuole un uomo che la rispetti come sua pari.
Ama insegnare e vuole aiutare i bambini ed è così che incrocerà le strade di Kiran e Adele.
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Voto: 5/5.

“La sua collaborazione con miss Dickinson la facevan sentire… coinvolta. Capite quello che voglio dire? Alle donne si chiede sempre e solo di sposarsi, fare figli, crescerli e lasciarli andare per il mondo.
Un mondo sul quale non possono avere alcuna influenza. Invece Flossie agiva in prima persona e aveva la fortuna di avere accanto una persona come voi, che non considerava il fatto che fosse una donna un ostacolo. Lei mi raccontava che voi tenevate in gran conto i suoi suggerimenti per l’organizzazione dell’asilo nell’Hertfordshire. Mi diceva che la trattavate come fosse vostra pari.»
«Lo era.»

Ringrazio terlizzibooks per la copia digitale 😀