Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louise Stevenson.

“Mi sono reso conto che, se potevo legittimamente identificarmi sia con l’uno che con l’altro dei due esseri che lottavano nel campo della mia coscienza, ciò era dovuto al fatto che ero fondamentalmente entrambi.”

Titolo: Lo strano caso del Dottr Jekyll e del Signor Hyde di Robert Louise Stevenson.
Titolo originale: Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde.
Pagine: 144.
Editore: Vari, tra cui Giunti Editore, Mondadori, Crescere Edizioni ecc….
Trama: “Esplicita metafora della lotta fra il bene e il male, “Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde” è soprattutto un attacco diretto contro la repressiva e puritana letteratura inglese del periodo vittoriano. Il Dr. Jekyll, uomo retto, onesto, generoso, decisamente “positivo” e Mr. Hyde, crudele, vizioso, violento, sono due caratteri universali. L’indagine psicologica di Stevenson si spinge oltre: Jekyll fragile, incerto, drammaticamente lacerato fra impulsi contrastanti è costretto a celare quegli istinti che Hyde soddisfa in modo macroscopico.”



“Tutti gli esseri umani che incontriamo sono una mescolanza di bene e di male.”

Recensione: “Volevo leggere questo romanzo da molto tempo e l’ho davvero apprezzato molto.
Per quanto breve e di solito non nei miei canoni, visto che preferisco romanzi più corposi.
Lo stile di scrittura di Stevenson porta a immergersi nella storia fin dalle prime righe.
Il lettore si rende conto di essere un estraneo in questa vicenda, perché effettivamente non si sa nulla della vita dei personaggi, del loro passato, delle loro abitudini. Se non qualche breve spezzone, come se il lettore stesse origliando da dietro la porta.
Perché effettivamente, il lettore viene catapultato nelle loro vite in quel preciso istante in cui tutto inizia e continua ad osservare solo da quel momento in poi.
E rimangono effettivamente degli estranei i personaggi.
Non scopriremo mai nulla della loro vita precedente a quel momento.
Non sapremo mai che cosa hanno fatto e non.
Non sapremo mai il loro pensieri più profondi.
Ma siamo spettatori che osservano queste vicende di questi uomini e la curiosità ti porta a voler vedere dove portano.
Ed è interessante continuarne la lettura, perché quello che il romanzo, che la storia vuol far capire al lettore, quindi allo spettatore in questione, è che in ognuno di noi alberga il bene e il male.
In alcuni di più il bene e il male è veramente minimo.
In altri il male è maggiore e il bene non è abbastanza.
Ma è importante avere entrambe le parti di sé insieme.
Perché una persona senza la morale, da un minimo peccatuccio che vorrebbe soddisfare, rischia di diventare crudele all’inverosimile, perché non ha quella parte di se morale che permette di capire quello che è sbagliato e non.
Quindi una persona senza morale, non riesce a frenare i propri impulsi, qualsiasi essi siano.
Quando invece con la morale certe cose le pensi e non le fai, non le applichi. Perché sei cosciente che è sbagliata.
Allo stesso tempo, una persona estremamente buona, senza neanche una minima parte negativa all’interno di se, rischia di non riuscire a capire quando una persona cerca di fregarti, oppure rischia di giustificare certe azioni ingiustificabili di un’altra persona.
Perché estremamente portata a pensare che tutti hanno solo bontà dentro di sé.
E quindi separando le varie caratteristiche che compongono il carattere di una persona, il suo essere, si rischia di passare da un estremo all’altro.
La curiosità di Jekyll è nata anche per colpa della società che imponeva un certo comportamento e quindi lui era costretto a reprimere quella parte di se che in realtà non era malvagia, era semplicemente molto esuberante e allegro di carattere, perché la società pretendeva sempre comportamenti seri, rispettabili e aboliva la sincerità nelle persone.
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In sostanza parla proprio della natura umana.
Delle parti più profonde e veritiere dell’animo umano.
E’ una denuncia della società del 1800, dove bisognava seguire un certo tipo di comportamento e non bisognava mai uscire da esso.
In pubblico non potevi mai dire la verità, non potevi mai ridere troppo, mai mostrarti troppo allegro e mai far uscire quella parte un po’ fanciullesca che in molti adulti rimane.
E che se ben dosata è bellissima, perché non c’è niente di male nel restare giovani dentro di se, anche se il corpo invece va avanti e non aspetta la tua mente.
Quindi dover reprimere costantemente la propria vera essenza buona, ma non adatta secondo le loro regole rigide, poteva portare una persona poi a scoppiare in un colpo solo e magari vivere di eccessi in segreto, rischiando di compromettere tutta la vita in generale.
Finito il 17 febbraio 2019.
Voto: 5/5.”