Un viaggio nel passato! Un intervista con Kiran e Robert del Diario Vittoriano di Laura Costantini.

Cari Readers! 😀
Oggi leggerete un qualcosa di veramente unico e irripetibile!
Eh si, ho avuto il piacere di intervistare due gentiluomini che hanno vissuto in epoca Vittoriana.
Ma prima di mostrarvi l’intervista, devo raccontare tutto dall’inizio, giusto?
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Era una giornata insolitamente fredda di ottobre e sfogliando la mia lettura corrente, fantasticai di poter incontrare almeno una volta nella mia vita, Lord Kiran di Lennox.
Ad un certo punto, uno strano bagliore iniziò a fuori uscire dalle pagine del libro.
Il mio primo pensiero fù: Ma cosa cavolo sta succedendo? No, non è possibile che…
Non riuscii a finire la frase, perché fui avvolta dal bagliore e finii all’interno del romanzo.
Più esattamente nella Londra in epoca Vittoriana.
“Cavoli, devo fare attenzione la prossima volta ad esprimere un desiderio.
Voglio si visitare Londra, ma nella mia epoca!” pensai ad alta voce.
“E volevo si incontrare Kiran, ma cavoli!”, presi a darmi sberle in faccia per accertarmi di essere sveglia.
Mi guardai intorno e sentii subito qualcosa di strano addosso, abbassai lo sguardo e notai i miei abiti.
Dovetti trattenermi dall’urlare, non dovevo assolutamente attirare l’attenzione su di me.
Ogni mio movimento doveva essere calmo e controllato, mi trovavo in un epoca non mia!
E con il caratterino che mi ritrovo, sicuramente sarei finita nei guai.
Mi resi conto di una cosa!
Potevo approfittarne e incontrare Kiran! *occhi a cuoricino*
Per fortuna che avevo già letto tutta la storia, così riuscii a farmi portare da lui.
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Qualche tempo dopo…
Ero in attesa di Kiran e Robert, avevo deciso di intervistarli per voi cari lettori e mi è bastato pensare ad una penna e un quaderno, che magicamente me li sono ritrovati in mano.
Non come speravo ma…
Accidenti, è una figata questa cosa del pensare e avere le cose in un secondo. Pensai.
Continuai ad osservare intorno a me, intanto quel maledetto vestito mi stava davvero dando sui nervi.
“Ma come cavolo facevano? Questo non è un vestito! E’ una trappola mortale!”.
Mi resi conto troppo tardi di aver pensato ad alta voce, quando sentii un colpo di tosse alle mie spalle.
Dallo spavento per poco non feci cadere un oggetto prezioso.
Perfetto, anche all’interno di un libro sono goffa!
Mi voltai e persi qualche battito.
Di fronte a me c’era Lord Kiran di Lennox, in tutta la sua bellezza.
Mi resi conto che lo stavo fissando un po’ troppo a lungo, e in modo alquanto sfacciato.
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Ma adesso, bando alle ciance, vi mostro l’intervista!

Illustrazione di dany_and_dany ❤️

Buonasera signori, come prima domanda vi chiederei di presentarvi in breve.
*Si guardano*
Kiran – D’accordo, inizio io. Mi chiamo Kiran Benedict Douglas settimo conte di Lennox, sono nato il 1 novembre del 1868 a Calcutta e ho sangue misto, indiano e inglese. Sorvolerei sull’infanzia. Nonostante io sia un Pari d’Inghilterra, il mio vero lavoro è prendermi cura degli orfani e delle famiglie in difficoltà, dando loro la possibilità di un futuro e di una vita dignitosa.
Robert – Mi chiamo Robert Stuart Moncliff, sono nato l’8 aprile del 1868 in Scozia e sono figlio del barone William Jefferson Moncliff. Anche la mia non è stata un’infanzia felice. Mio padre mi avrebbe voluto avvocato, ma mia madre, lady Rose, mi ha trasmesso la passione per il disegno. Quella per la scrittura l’ho aggiunta io e quindi eccomi: pittore e romanziere di successo.
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Bene, dopo le presentazioni vi devo svelare un segreto, ma non ditelo a nessuno. Io vengo dal futuro, quindi vi sembrerà strana questa domanda, ma com’è vivere nella vostra epoca?
*Il ghiaccio è rotto, sembrano più a loro agio*
Robert – Difficile giudicare la propria epoca mentre la si vive. Quello che posso dire è che, negli ultimi venti anni di regno della regina Vittoria, è importante nascere dalla parte giusta della barricata. E le probabilità di far parte di coloro che possiedono il necessario per vivere dignitosamente sono scarse. La nostra Londra è una città sporca e molto inquinata. Insalubre è la parola giusta e la estenderei a molti aspetti della nostra epoca. È facile ammalarsi ed è facile morire per malattie anche di poco conto. Noi siamo, ovviamente, fortunati a far parte delle classi privilegiate. Abbiamo belle case, denaro, bei vestiti e la possibilità di soddisfare le nostre aspirazioni, pur con tutti i limiti dettati dalle regole di una società piuttosto conformista.
Kiran – I limiti valgono per chi vuole osservarli, ma ribellarsi, lo riconosco prima che sia Robert a farlo notare, è un lusso che pochi possono permettersi. E comporta rischi e conseguenze, che io conosco bene.
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Ditemi tre pregi dell’altro.
*Stavolta fanno a gara a chi risponde prima*
Robert – Kiran è generoso, sensibile, gentile.
Kiran – Robert è buono, ottimista, ingenuo.
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Tre difetti dell’altro. -Anche se dubito Kiran abbia difetti-. *mi sento osservata*
Robert – Oh, li ha, Alessandra, credetemi, li ha: avventato, imprudente e troppo, troppo, troppo altruista.
Kiran – Robert è scozzese, quindi molto oculato, poi orgoglioso e cocciuto.
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La vostra è sicuramente una storia d’amore bellissima, anche se ahimè il tempo in cui vivete non è sicuramente facile. Ma sono curiosa, litigate spesso?
*Uno sguardo corre tra i due*
Kiran – Robert vorrebbe che io dedicassi meno tempo e risorse alla mia attività di filantropo. Discutiamo, anche animatamente, perché vorrebbe sapermi al sicuro, vorrebbe che fossi più accorto, diplomatico, prudente. E poi è geloso e, alla sua gelosia, io reagisco male perché la interpreto come una mancanza di fiducia nell’intensità dei miei sentimenti nei suoi confronti.
Robert – Sì, vorrei tenerti al sicuro, perché ogni volta che ti so in pericolo sento il cuore mancare un battito. Motivo di scontro tra noi, spesso, è il mio matrimonio con Catherine. Ma ho accettato di indossare la maschera di marito amorevole agli occhi del nostro mondo proprio per evitare che le malelingue e i sospetti potessero metterti in pericolo. Anche se sono certo che Alessandra, così come molti altri, non mi concedano il beneficio del dubbio su questo punto.
Lo so, sono un pò severa nei tuoi confronti.
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Questa domanda è solo per Kiran, tu hai un grande senso dello stile. Mi sai dire da dove nasce tutto questo? Sei sempre elegante, sia nei tuoi panni, che nei panni di Miss Adele Dickinson, da dove prendi spunto per le tue idee? Tranquillo! Nessuno dei miei lettori rivelerà la tua identità segreta.
*Sorride con una punta di imbarazzo*
Vi ringrazio, è un bel complimento. Credo che essere cresciuto circondato dalla bellezza abbia avuto un’influenza importante. La mia infanzia è stata tragica e crudele, ma il mio aguzzino era un esteta e la sua residenza a Calcutta era uno scrigno d’arte e raffinatezza. Non so, ho imparato a riconoscere l’armonia, ho sviluppato il gusto per l’eleganza. Ma credo che voi, Alessandra, siate la prima persona a farmi riflettere su questo aspetto. Sono certo che i miei genitori mi abbiano trasmesso un’innata propensione verso la bellezza, ma sarebbe servito a poco se il mio destino non mi avesse risarcito di tante sofferenze impedendomi di diventare uno dei moltissimi mendicanti nelle strade di Calcutta.
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Questa domanda è solo per Robert, -sì, dai, non fare quella faccia, per quanto io sia severa nei tuoi confronti, ci tengo a sapere qualcosa di te-. Dov’eravamo? Tra le tue varie qualità, sei uno scrittore, ti volevo chiedere se hai uno schema particolare?
*anche lui sorride, lusingato*
La mia è un’epoca che ama le storie forti, emozionanti, avventurose. Storie dove i protagonisti sono messi a dura prova e sembrano destinati a soccombere sotto i colpi del destino, per poi riscattarsi nel finale. Questo è il mio schema. Mi sono nutrito di Dickens, Dumas, Sir Walter Scott e credo che aver vissuto al fianco di lord Lennox mi abbia aiutato a immaginare personaggi belli, coraggiosi, tormentati ed eroici. Mi piace pensare che le mie storie abbiano fatto sognare i lettori, che poi è il solo motivo valido per scrivere.
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Siamo quasi alla fine, non vi preoccupate. Adesso vi pongo una domanda un po’ personale… *li guardo con sguardo imbarazzato* . Qual è la cosa che più amate dell’altro? Intendo, una qualità fisica o un gesto particolare? *continuo a fissare Kiran*
Robert – Ecco, questa è una domanda che la nostra epoca considera indiscreta e imbarazzante. Ma voi, mia cara Alessandra, giungete da un tempo che immagino diverso, forse migliore. Quindi risponderò: la bellezza di Kiran è sotto gli occhi di tutti e sarebbe banale indicarla. Io amo il suo modo di muoversi, quasi felino, e l’abitudine inconsapevole di raccogliersi i capelli sulla spalla sinistra.
Kiran – Amo guardare Robert quando è concentrato su qualcosa, mentre mordicchia la matita. E adoro ciascuna delle sue lentiggini, quelle sul viso, sul petto, sulle spalle… ovunque *e strizza l’occhio*
*Qui arrossisco leggermente*
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Cosa ne pensate della vostra chiamiamola “madre” letteraria, colei che vi ha creato?
Ci ha amati e continua ad amarci in modo esclusivo e totale, ricambiata. Però abbiamo dovuto sussurarle nell’orecchio per tanti, troppi anni prima che si decidesse a dare voce alla nostra storia. Sembrava averne timore, come se non si sentisse in grado di darci voce. Invece ha fatto un buon lavoro e gliene siamo molto grati.
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Cosa ne pensate della vostra intervistatrice? Siate pure sinceri.
Kiran – Siete una fanciulla acuta e curiosa, forse un pizzico indiscreta, ma è un onore aver suscitato il vostro interesse.
Robert – Ero convinto che mi avreste messo sul banco degli accusati per chiedermi conto delle mie scelte nella vita. So che chi legge la nostra storia finisce spesso per considerarmi succube delle regole della società in cui viviamo. Ma, pur tra i tanti errori che posso aver commesso, ognuna delle mie scelte è stata dettata dall’amore per il mio ragazzo ombra. E vi ringrazio per avermi permesso di affermarlo anche qui.
Vi ringrazio davvero tantissimo per questa intervista, siamo giunti alla fine.
E’ un onore per me ospitarvi nel mio angolino e ti ringrazio Kiran per avermi ospitato nella tua bellissima dimora.

*sorrido e quando risponde al sorriso, arrossisco visibilmente*

Il sole accecante del mattino penetrò dalla finestra e mi svegliò.
Mi accorsi di essermi addormentata con gli occhiali ancora indosso e il libro appoggiato sullo stomaco.
Però, che sogno particolare ho fatto. Pensai.
Mi voltai e a terra, accanto al letto c’era un abito chiaramente di epoca vittoriana.
Lo stesso che avevo indosso…. “No, non è possibile!” esclamai ad alta voce.
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Cari Readers!
Adesso conoscete tutta la storia! 😉 😉
Spero che questo/a articolo/intervista vi abbia fatto ridere e invogliato a scoprire la loro meravigliosa storia attraverso le pagine della meravigliosa saga.

Ringrazio davvero tantissimo l’autrice laurazgcostantini per avermi contattata e per avermi dato questa opportunità.
E’ la prima volta che mi ritrovo a scrivere un articolo del genere, e quando me l’ha proposto da una parte ero super elettrizzata ed emozionata.
Dall’altra, avevo paura di pensare a domande stupide.
Invece laurazgcostantini mi ha fatto i complimenti e ovviamente le risposte di Kiran e Robert, sono sue. 🙂