Utopia di Leonardo Patrignani.

“Un giorno ti dimostrerò che quello che vedi attorno a te è solo uno di quei cerchi, Alex.
Una tra le infinite orbite della nostra vita.”

Titolo: Utopia (#3 Multiversum) di Leonardo Patrignani.
Pagine: 394.
Editore: Mondadori.
Collana: Chrysalide.
Trama: “Quella in cui Alex, Jenny e Marco vivono da diciotto anni è una realtà confortante, un rifugio sicuro. Ma è solo una delle infinite facce del dado, una delle molteplici realtà del Multiverso. Cos’è successo davvero mentre cercavano di raggiungere una nave diretta a Oriente, in fuga dalla società totalitaria di Gea? Quali sono le conseguenze drammatiche del baratto a cui allude Anna? Dall’altra parte, il mondo sta cadendo a pezzi sotto la nefasta guida di qualcuno che ha le loro stesse facoltà. Dall’altra parte, ci sono un vecchio di ottantotto anni che sta marcendo in un penitenziario e due giovani che vivono rinchiusi come topi da laboratorio. Dall’altra parte, la loro mente è rimasta l’unica e ultima speranza.”

Recensione: “Immaginate di svegliarvi una mattina, vi alzate, aprite la finestra e mentre osservate il paesaggio davanti a voi, mentre il sole vi accarezza la pelle, delle immagini vi scombussolano prepotentemente la testa.
Immagini di voi in un’altra vita, immagini che sembrano così reali da sembrare ricordi.
E non capite come sia possibile sognare posti mai visti prima, persone mai incontrate e attimi mai vissuti, ma di cui percepite i sentimenti in profondità.
E’ questo che succede ai nostri protagonisti in Utopia.
Dopo essere stati nuovamente catturati, si ritrovano 18 anni dopo a vivere in un paese che per loro è casa loro.
A vivere come adolescenti qualunque la loro vita, ma di notte degli strani sogni popolano la loro mente.
Sono solamente sogni assurdi, oppure sono ricordi di una vita in un mondo parallelo?
Ci troviamo su Sam-En-Kar, un paesino che preferisce vivere nelle tradizioni e che rifiuta la tecnologia che sta nuovamente prendendo piede nel mondo rinato dopo l’asteroide.
Le giovani vite di Marco, Alex e Jenny verranno scombussolate da perenni immagini di un’altra vita e sarà Marco a dover far ricordare di nuovo tutto ai suoi amici.
Ma come?
L’unica soluzione è tornare a Memoria, ma in quale modo?
Rileggere Utopia è come essere catapultati nuovamente in un viaggio nuovo, più lungo rispetto ai due precedenti.
Perché durante il viaggio sei in compagnia di amici che hai conosciuto precedentemente, ma allo stesso tempo e come se foste lontani e non aspetti altro che ritrovarli, riabbracciare il loro vero io.
E’ questo che succede nel rileggerlo, perché sai che sono loro, ma allo stesso non ancora.
Questa per me è una rilettura, avendo letto questo romanzo nel lontano 2015 per la prima volta e ovviamente sapevo cosa aspettarmi questa volta.
E’ incredibile come io apprezzi gli ostacoli che l’autore ha messo sulla loro via.
Perché questi ostacoli rendono la storia più reale e vera.
Perché nella vita niente è facile e questi ostacoli all’inizio sembrano insormontabili.
I ruoli saranno invertiti, questa volta sarà Alex a doversi fidare delle parole di Marco, dei ricordi di Marco.
I nostri amati protagonisti si ritrovano a vivere una vita nuova, diversa da quello che ricordano e pensano di essere nati in quel nuovo paese dal nome strano e dalle tradizioni antiche.
Ma ad un certo punto i ricordi si faranno vivi con prepotenza e forza nella loro mente e nei loro cuori.
A ricordare loro cosa si sono lasciati dietro.
Quale scia di dolore e distruzione si sono lasciati dalla dimensione da cui provengono.
In un crescendo di colpi di scena, nuovi incontri e alleanze, dovranno affrontare un nemico ancora più potente e pericoloso del precedente e non sarà per niente facile.
Per salvare il mondo e il Multiverso, qualcuno perderà la vita, perché in guerra non tutti sopravvivono.
Chi sarà a vincere?
Il multiverso sarà al sicuro?
E chi resterà indietro?
Non vi resta che leggere questo spettacolare capitolo conclusivo, di una trilogia che tiene il lettore con il fiato sospeso fino alla fine.
Quando chiuderete l’ultima pagina, vi ritroverete a respirare nuovamente e vi mancheranno tutti loro, ve lo garantisco.
Voto: 5/5.”

“ Forse la morte non era altro che un’onda solitaria che andava a spegnersi a riva, mentre infinite altre continuavano a solcare il mare…”