Keyras di Isa J. Vinci.

Titolo: Keyras di Isa J. Vinci.
Pagine: 272.
Editore: Independently published.
Genere: Racconti. LGBT. LGBTQ.
Trama: “In quanti film la protagonista, durante l’esplorazione dell’antica casa nella quale si è appena trasferita, puntualmente scopre in soffitta una scatola misteriosa che non si sa né a chi sia appartenuta né cosa contenga? Incapace di resistere alla curiosità, si fa coraggio, la apre e…
Ecco, “Keyras” è come la scatola trovata in soffitta. Al suo interno, una raccolta di 90 tra racconti, sogni, incubi, fotografie, ricordi dei quali il re è lui, l’amore, il primo e più antico dio della cosmogonia di Esiodo. Ora in tono leggero e ironico ora drammatico e intimista, dall’horror al racconto storico alla favola all’erotico, l’amore esce dalla scatola delle Keyras per narrarsi a immagine e somiglianza dell’autrice che continua così, a modo suo, un discorso iniziato quando l’uomo imparò a scrivere, 4000 anni fa e che non avrà fine finché ci sarà anche un solo essere umano sulla faccia della terra.”

Ringrazio recensioniautentiche e terlizzibooks per la copia digitale.

Recensione: “Inizialmente ero restia ad iniziare questa collaborazione, non per la raccolta in sé.
Anche perché come potevo aver problemi con un qualcosa ancora di non iniziato?
Ma perché mi conosco e non amo i racconti brevi, quelli da una o due pagine.
E ultimamente avevo già avuto l’ennesime delusioni con essi.
Eppure un qualcosa mi ha spinto a voler dare a questi racconti una piccola possibilità.
Ora, prima cosa che ho apprezzato di questa raccolta, è stata la simpatica schiettezza dell’autrice quando ci introduce alla letture dei suoi racconti.
La seconda cosa, è che ho trovato scorrevole la lettura e mai pesante fin dal primo racconto.
E per me che solitamente detesto i racconti, vuol dire tanto.
Ripeto, ho recentemente avuto brutte esperienze con raccolte di racconti.
E’ una raccolta fatta di passati con cui si decide di chiudere per sempre.
Incontri fugaci, primi incontri.
Ricordi passati a volte felici, a volte dolorosi.
Fatti di prime perdite.
Fatti di gioie e dolori.
Fatti di luce e ombra.
Fatti di sesso e sentimenti.
Fatti di vita e morte.
Fatti di amore, ma in linea generale sono tutti collegati dallo stesso filo conduttore: l’amore.
.
Alcune di essi mi sono piaciuti ed è strano per me.
Strano perché non amo i racconti, faccio fatica già con i romanzi brevi, ma con i racconti ho veramente un problema.
Non riesco a carpirne il fascino, perché proprio non riesco ad amarli.
Eppure alcuni di questi mi sono piaciuti, ma in generale sono tutti scorrevoli e mai noiosi.
Anche se in alcuni ho percepito del ripetersi con altri addietro.
Sicuramente lo consiglio agli amanti dei racconti, quelli che apprezzano racconti che vanno da una al massimo quattro pagine, con alcune eccezioni di racconti di poche righe e alcune di oltre cinque pagine.

In conclusione.


In questa raccolta di ben 90 racconti, ho apprezzato il sentimento di base che fuoriesce da ognuno di essi.
Che siano ambientati ai giorni nostri, o indietro nel tempo.
Che siano ironici o horror.
Il sentimento che fuoriesce dalle pagine è l’amore.
A volte questo amore è mal visto, soprattutto nei luoghi dove dilagano i pregiudizi.
Perché l’amore narrato in queste pagine, è un amore tra due donne.
Ma ho apprezzato come l’ha narrato.
Perché l’ha narrato senza farlo presente, senza presentarlo come se fosse una cosa nuova.
L’ha presentato per quello che è: un amore.
Un amore naturale e vero come può essere tra una coppia eterosessuale.
L’ha narrato con normalità, com’è giusto che sia.
.
Essendo una raccolta di racconti, non posso dire oltre o rischierei di parlare troppo.
Posso solo consigliarvi di iniziare questo libro, che ribadisco sono sicura che piacerà agli amanti dei racconti e sicuramente, anche chi ha qualche dubbio con essi, potrebbe trovarne alcuni veramente interessanti e piacevoli.
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Voto: 3/5.”