Alla ricerca del Principe Dracula di Kerri Maniscalco. (Audrey Rose Series).

“Non esistevano esseri immortali. I veri mostri erano gli uomini fatti di carne e ossa, che potevano essere abbattuti con grande facilità.”

Titolo: Alla ricerca del Principe Dracula (#2) di Kerri Maniscalco.
Titolo originale: Hunting Prince Dracula.
Pagine: 468.
Editore: Mondadori.
Collana: Oscar Fantastica. Oscar Mondadori Vault.
Trama: “Audrey Rose Wadsworth è l’unica donna iscritta alla più prestigiosa accademia di Medicina legale d’Europa. Ma è davvero impossibile trovare pace nell’oscuro, inquietante castello rumeno che ospita la scuola, un tempo dimora del malvagio Vlad l’Impalatore, altrimenti noto come principe Dracula. Strane morti si susseguono, tanto da far mormorare che il nobile assetato di sangue sia tornato dalla tomba. Così Audrey Rose e il suo arguto compagno, Thomas Cresswell, si trovano a dover decifrare gli enigmatici indizi che li porteranno all’oscuro assassino. Vivo o morto che sia.”

“Spesso mi chiedevo come potessi apparire tanto integra e serena, visto che dentro di me era in corso un violento terremoto emotivo.”

Recensione: “Non è mai facile perdere una persona cara.
Una persona che si amava anche più della propria stessa vita.
Lo è ancora di meno scoprire che quella stessa persona in realtà era una brava persona con te, ma un mostro con il resto del mondo.
È questo che è accaduto a Audrey Rose nel capitolo precedente.
Giorno dopo giorno lei, Thomas e lo zio di Audrey hanno cercato indizi su quale volto si celasse dietro il terribile Jack lo Squartatore.
Il mostro che per mesi ha terrorizzato le strade di Londra, lasciando una scia di sangue dietro di sé.
Scoprire che era Nathaniel, è stato un duro colpo per Audrey.
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Questo secondo volume riprende esattamente da dove abbiamo lasciato il precedente.
Audrey e Thomas sono in viaggio verso l’accademia di medicina legale in Romania.
Il viaggio è scandito dal dolore per Audrey, da una parte il dolore per la perdita del fratello amato.
Dall’altra il dolore per la consapevolezza di che mostro fosse diventato negli ultimi anni.
Ma se Audrey pensava di avere un attimo di pace durante il tragitto, sarà costretta a ricredersi molto presto.
Un’urlo squarcerà la tranquillità tanto agogniata e un uomo brutalmente ucciso verrà ritrovato nel corridoio del treno,
Inizierà così il nuovo soggiorno di Audrey e Thomas, alle prese con diversi aspiranti per ottenere un posto all’interno della prestigiosa accademia di Medicina legale d’Europa, situata nel cuore del folklore Rumeno.
L’accademia si trova nell’antico castello dove vi viveva Vlad l’impalatore, noto al mondo come Dracula.
Per Audrey non sarà facile approcciarsi a un nuovo muro di diffidenza, misoginia e patriarcato.
Audrey sarà letteralmente l’unica donna del corso e dovrà lottare con le unghie e con i denti per far sentire la sua voce e per mostrare la sua intelligenza e bravura.
Tra una lezione di folklore, di anatomia e autopsie, strane morti inizieranno ad avvenire all’accademia.
Com’è possibile che in un luogo così isolato e barricato, avvengano strani omicidi legati al Principe Dracula?
Dracula è tornato, oppure uno spietato assassino si diverte ad uccidere brutalmente imitando il terribile Dracula, considerato il Vampiro?
Quanto è sottile la linea tra superstizione e realtà?
Tra indizi discordanti e superstizioni, Audrey e Thomas dovranno decifrare gli enigmi al più presto, se non vogliono rischiare di essere i prossimi o peggio, di perdere i nuovi amici acquisiti.

Stile e trama.

Lo stile risulta scorrevole, coinvolgente e intrigante fin dalle prime righe.
L’autrice riesce nuovamente a far immergere completamente il lettore all’interno della storia.
Riesce a far percepire le atmosfere gotiche della Romania di fine 1888.
Si avrà la sensazione di essere circondati dalle imponenti mura del castello abitato secoli prima dal terribile Vlad l’impalatore.
Si avrà la sensazione di sentire i sussurri di paura, le urla di dolore delle povere vittime che gli capitavano sotto mano.
Si percepiranno i timori e le superstizioni degli abitanti a percorrere certe vie della città a tarda notte, la paura che un mostro possa uscire da dietro la coltre di alberi.
Potrebbe essere un vampiro? Un licantropo? O addirittura uno Strigoi?
E se Dracula fosse tornato?
Saranno queste tutte le sensazioni che percepirete leggendo questo secondo volume.
Si avrà la possibilità di scoprire com’era vivere in Romania ai quei tempi, in mezzo a tante superstizioni e folklore.
Si avrà la possibilità di scoprire Bran, un sobborgo al confine tra la Transilvania e la Valacchia di quei tempi.
Ci si renderà conto che aveva diversi aspetti in comune con la Londra Vittoriana, in quanto purtroppo erano patriarcali, misogini e bigotti anche loro.
Anche in Romania la società era chiusa e pretendeva un’etichetta comportamentale da parte delle donne.
Allo stesso tempo però una Bran o una Romania, dove le donne come Audrey avevano leggermente più libertà di movimento rispetto alla chiusa, retograda e bigotta borghesia e aristocrazia Londinese e Inglese.
Audrey a Bran può partecipare come donna alle lezioni di medicina legale, a Londra doveva fingersi un uomo, una leggera differenza.
Lo stile di scrittura è moderno essendo un romanzo contemporaneo.
Eppure più che un romanzo storico, sembra quasi un romanzo scritto veramente nel 1888.
Kerri Maniscalco è riuscita a ricreare le giuste atmosfere di quei tempi.
È riuscita a descrivere egregiamente gli usi e costumi di quella società così lontana da noi.
È riuscita a descrivere i timori, le superstizioni riguardanti a leggende e paure del folklore così radicate nel profondo nei paesini e sobborghi della Romania.
Si avrà la sensazione di trovarsi nuovamente li e di vivere con Audrey tutte le ingiustizie che le donne vivevano in ogni luogo a quei tempi.
Si percepirà il senso di soffocamento, la rabbia, il dolore e la paura.
La paura dell’ignoto di un luogo sconosciuto.
La paura di essere una donna in un luogo sconosciuto, perché il pericolo per una donna era sempre reale, tangibile e ovunque.
Inoltre si percepisce che l’autrice sa di cosa sta parlando.
Non mi riferisco solamente al contesto storico che in entrambi i romanzi è veramente accurato, ovviamente con qualche leggera modifica temporale di alcuni aspetti o eventi a favore della narrazione.
Mi riferisco alla medicina legale e alle scienze forensi dell’epoca, dandoci così la possibilità di scoprire quali operazioni e strumenti impiegavano a quei tempi.

“Il dolore […] era una vasca di sabbie mobili: più ci si dimenava per sfuggirgli, più si veniva trascinati verso il fondo.”

I personaggi.

Nel primo romanzo Kerri ci ha presentato diversi personaggi, soffermandosi molto di più su Audrey Rose, essendo lei la protagonista.
Essendo scritto in prima persona, si ha la possibilità di conoscere in modo profondo tutti i sentimenti e pensieri di Audrey.
Abbiamo scoperto che lei è per metà Indiana e per metà Britannica.
Abbiamo visto Audrey alle prese con gli usi e costumi della società Britannica.
Una società patriarcale, misogina, bigotta, chiusa di mente.
Una società che pensava principalmente all’etichetta e al potere, invece che all’amore e alla libertà di ogni individuo.
In questo secondo volume vedremo Audrey alle prese con usi e costumi di un altro paese.
La vedremo affrontare diverse nuove difficoltà e diffidenze.
In questo secondo capitolo però scopriremo tante cose sul passato di Thomas.
Il loro rapporto si farà più profondo giorno dopo giorno, più si sentiranno in sintonia e al sicuro con l’altro, più inizieranno le confidenze.
Saranno tanti gli aspetti del passato e del carattere di Thomas che verranno fuori tra le pagine.
Apprezzo davvero molto che il loro rapportarsi è coerente con il tempo che effettivamente passa tra un indizio e l’altro.
Audrey e Thomas si conoscono da pochi mesi e il loro rapporto cresce giorno dopo giorno.
Cercano di conoscersi sempre di più, si parlano, si ascoltano, si aiutano, cercano di comprendere completamente l’altro.
Si rispettano come pari e non cercano mai di prevaricare sui sentimenti, desideri o opinioni dell’altro.
È veramente un rapporto veritiero.
Anche in questo volume c’è un perfetto equilibrio tra la vita privata di Audrey e il caso da risolvere.
I veri protagonisti (a parte ovviamente l’ambientazione così come nel primo) sono sempre la vita di Audrey Rose e il caso da risolvere.
Mentre il romance è un co-protagonista.
Questo resta il punto forte della serie, questa combinazione così vincente e realistica.

In conclusione.

Il viaggio di Audrey e Thomas non è solamente un viaggio attraverso gli inidizi da decifrare e risolvere per catturare e fermare i criminali.
Ma è anche un viaggio all’interno della medicina legale e un viaggio attraverso l’Europa.
Nel primo romanzo li conosciamo nel loro luogo di origine: Londra.
In questo secondo volume li vedremo alle prese con una realtà a loro diversa, lontana sotto tanti aspetti, ma allo stesso tempo conosciuta per altri a Bran, in Romania.
Mi piace che ogni romanzo sia ambientato in posti differenti, così da vivere non solo le diverse avventure insieme ai protagonisti, ma anche di scoprire quei posti in quel periodo storico a noi così lontano e vicino allo stesso tempo.
Si percepisce completamente che l’autrice sa di cosa sta parlando.
Si percepisce che ha fatto ricerche storiche accurate prima di inserire i suoi personaggi e la sua storia in quel periodo storico.
Mi sono sentita coinvolta completamente nella storia, perché mi sono ritrovata io stessa a indagare tra le pagine insieme a Audrey Rose e Thomas.
Durante la lettura ho analizzato gli indizi, mi sono fatta le mie teorie e mi sono posta diverse domande.
Amo quando accade ciò, perché mi sento coinvolta nella storia al 100%.
Un’altra cosa che ho amato tantissimo e che mi fa sentire ancora di più coinvolta, è il fatto che mi sento davvero vicina a molti aspetti del carattere di Audrey Rose.
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All’interno diverse illustrazioni e un capitolo extra.
Voto: 5/5.”

“Era il momento che i padri insegnassero ai loro figli maschi come ci si doveva comportare con una fanciulla. Non erano nati superiori, per quanto la società facesse credere loro il contrario.”

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