Arabesque di Alessia Gazzola. (Alice Allevi Series).

“Per alcuni, fare esami non è niente di che. Non sono tutti come me che pare quasi che mi stia giocando la sopravvivenza.”

Titolo: Arabesque (#6) di Alessia Gazzola.
Pagine: 352.
Editore: Longanesi.
Collana: Tea Edizioni.
Trama: “Tutto è cambiato, per Alice Allevi: è un mondo nuovo quello che la attende fuori dall’Istituto di Medicina Legale in cui ha trascorso anni complicati ma, a loro modo, felici. Alice infatti non è più una specializzanda, ma è a pieno titolo una Specialista in Medicina Legale. E la luminosa (forse) e accidentata (quasi sicuramente) avventura della libera professione la attende. Ma la libertà tanto desiderata ha un sapore dolce amaro: di nuovo single dopo una lunga storia d’amore, Alice teme di perdere i suoi punti di riferimento. Tutti tranne uno: l’affascinante e intrattabile Claudio Conforti, detto CC, medico legale di comprovata professionalità e rinomata spietatezza. Quando le capita il suo primo incarico di consulenza per un magistrato, Alice si rimbocca le maniche e sfodera il meglio di sé. Al centro del caso c’è una donna di 45 anni, un tempo étoile della Scala e oggi proprietaria di una scuola di danza. In apparenza è deceduta per cause naturali. Eppure, Alice ha i suoi sospetti e per quanto vorrebbe che le cose, per una volta almeno, fossero semplici, la realtà è sempre pronta a disattenderla. Perché, grazie alla sua sensibilità e al suo intuito, Alice inizia a scoprire inquietanti segreti nel passato della donna, legati all’universo – tanto affascinante quanto spietato e competitivo – del balletto classico…”

“I concorsi, gli esami sono come la vita: quanto più ci tieni e ti impegni, non vinci.”

Recensione: “Per Alice l’istituto è diventato un luogo conosciuto, un luogo familiare.
Un luogo da chiamare casa dopo anni e anni di specializzazione.
Ma Alice non è più una specializzanda in Medicina Legale, è diventata un medico legale a tutti gli effetti.
Esiste solamente un modo per poter restare all’istituto, quello di vincere il bando ed essere assegnato ad esso.
È il sogno di Alice poter restare nel luogo che l’ha formata, l’ha vista crescere.
Le pareti dell’istituto l’hanno vista sbagliare, tentare una nuova strada, l’hanno vista non arrendersi mai davanti alle difficoltà del ramo di medicina più difficile e competitivo esistente.
Desidera restare all’istituto proprio perché si è trovata bene e non solo per Claudio.
Nel frattempo, un nuovo procuratore le darà fiducia e il nuovo ciclo della sua vita inzierà da subito con un caso complesso tra le mani.
Il cadavere che si troverà ad esaminare appartiene alla proprietaria di una scuola di danza.
Un tempo étoile della Scala e famosa ballerina, sembra essere morta di morte naturale.
Ma davvero si tratta di un caso così semplice?
Alice fin da subito inizierà a sospettare che ci sia dell’altro sotto.
Durante l’autopsia si renderà conto che forse è un’altra la verità.
Alice sperava davvero di poter iniziare con un caso semplice e invece si ritroverà tra le mani un caso complicato.

Stile, trama e personaggi.
(Possibili spoiler!)

In questo volume vedremo Alice alle prese con la sua prima autopsia da medico di ruolo/strutturato.
La vedremo per la prima volta da sola, sarà lei a prendere le decisioni.
Anche se avrà un supporto morale, sarà lei ad avere tutta la situazione in mano.
La sua empatia e curiosità verranno fuori anche in queste circostanze, dove le sue responsabilità sono aumentate non essendo più una specializzanda, ma d’altronde è questa la caratteristica di Alice.
Lo stile è scorrevole come i precedenti, ma non più tanto coinvolgente.
Non so come sia possibile, ma questo è uno di quei rari casi dove i personaggi invece di migliorare nel corso degli anni, regrediscono e peggiorano.
Alice nei primi tre volumi è molto più matura rispetto a questi ultimi volumi.
Alice è diventata un medico a tutti gli effetti, ha tra i 27 e i 28 anni e dovrebbe essere una persona matura.
Non tanto per l’età, ma è una donna laureata in medicina, colta e intelligente.
Non riesco a comprendere come possa invece essere così immatura nelle relazioni.
In questo volume il protagonista maschile finalmente è Claudio e in questo volume ci si renderà conto fin da subito che inizierà ad esserci qualcosa tra loro due.
Mettendo da parte l’assurdità dell’incampacità di Alice nel restare sola per qualche tempo.
Sembra che Alice non sia in grado di restare single a lungo, già questo mi fa storcere il naso.
Perché se non impara a stare bene con se stessa da sola, non so come possa stare bene in una relazione.
Ha degli atteggiamenti verso Claudio che mi fanno venire il dubbio sulla sua reale età.
A volte si comporta come un’adolescente di quindici anni e in una donna adulta e matura, questo comportamento non è accettabile.
Claudio ha tanti difetti nei romanzi, fin troppi rispetto alla serie tv.
Alice però è veramente pesante in molte situazioni, insopportabile.
Anche in questo volume Claudio farà dei passi avanti e nuovamente ne farà altri indietro sia per colpa di Alice, sia per i suoi modi burberi e precipitosi.
Sinceramente non vedevo l’ora di leggere di loro due, avendoli amati nella serie tv, ma ne sono rimasta estremamente delusa.
Per quanto i casi restano la parte più bella dei romanzi, sto iniziando a storcere il naso anche per il fatto che quasi sempre lei incontra i personaggi prima che diventano i casi su cui lei lavorerà.
Dopo il “caso” diventa ripetitivo e assurdo.
.
Mi dispiace che stia avvenendo l’effetto inverso con questa serie di romanzi.
Solitamente nelle saghe ci sono due modalità di apprezzamento personale.
O il lettore trova pazzeschi tutti i volumi fin dal primo, oppure il lettore trova i primi belli ma non perfetti e i seguiti perfetti.
In questo caso invece per mio modesto parere personale, iniziano bene fino ad un certo punto, per poi man mano scendere.
Alessia Gazzola è veramente brava a scrivere e questa storia ha sempre avuto un grande potenziale.
Potenziale che si perde per la parte romance delle vicende.
Per me la parti medical e poliziesca restano le due parti che meritano davvero di
essere lette, la parte romance no.
Inizialmente forzata nei primi volumi e poi gestita male nei seguenti.
Ovviamente questa è una mia personale percezione.
.
Voto: 3/5.”

“Ascolta. Non sarò mai capace di dirti cose tipo ‘ti amo’. Di mandarti fiori, di comprarti anelli. Non so se riuscirò a essere fedele – ti prometto che mi impegnerò -, forse non vorrò un figlio e certamente non ti porterò mai all’Ikea domenica o in qualsiasi altro giorno. Ma un ‘per sempre’ c’è. C’è una cosa che è sicura ed è che io e te siamo connessi indissolubilmente.”

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