Anteprima di Middlegame di Seanan McGuire.

“C’è così tanto sangue. Roger non immaginava che il corpo umano ne contenesse una simile quantità. Pare impossibile, ridicolo, un tale spreco di qualcosa che dovrebbe essere raro e prezioso… contenuto, soprattutto. Questo sangue dovrebbe stare all’interno del corpo da cui è uscito, e invece eccolo, ed ecco Roger, ed è semplicemente sbagliato. Malgrado il sangue, malgrado tutto, Dodger non è ancora morta. Il suo petto si alza e si abbassa in sussulti lievi, a malapena visibili. Ogni respiro è una lotta che lei si ostina a combattere in attesa del successivo. Continua a respirare. Continua a sanguinare. “

Cari Readers! 😀
E’ con enorme piacere che apro questo Review Party di Middlegame organizzato da semplicemente_leggo (Su instragram) Blog: (https://semplicementeleggo.blogspot.com/?zx=97fff404d6c74d94), che ringrazio per avermi coinvolta in questa bellissima iniziativa.
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Prima di lasciarvi alla mia recensione, vi lascio ovviamente la trama del romanzo e ringrazio anche librimondadori e oscarvault per aver portato questa meraviglia qui in Italia.
E la Mondadori per la copia.

Titolo: Middlegame di Seanan McGuire.
Uscita: Il 21 luglio 2020.
Pagine: 528.
Genere: Fantasy Contemporaneo, Fantascenza.
Costo: 22 euro.
Editore: Mondadori.
Collana: Oscar Fantastica. Oscar Mondadori Vault.
Trama: “ECCO ROGER. Ha un vero dono per le parole, comprende istintivamente ogni linguaggio e sa che è il potere delle storie a regolare i meccanismi dell’universo.
Ed ecco Dodger. È la sorella di Roger, la sua gemella per la precisione. Anche lei ha un dono, per i numeri: sono il suo mondo, la sua ossessione, il suo tutto. Qualunque cosa le si presenti alla mente, Dodger la elabora con il potere della matematica.
I due fratelli non sono propriamente umani, anche se non lo sanno. Non sono neanche propriamente divini. Non del tutto… non ancora.
E poi c’è Reed, esperto alchimista, come la sua progenitrice. È stato lui a dare vita ai gemelli. Non si potrebbe definirlo il loro “padre”. Non proprio. Ma come tutti i genitori, per i due ragazzi ha un piano ambizioso: far sì che raggiungano il potere assoluto, e poi reclamarlo per sé.
Diventare “dei in Terra” è una cosa possibile. Pregate soltanto che non accada.”

“ Tre coppie di bambini, tre età diverse. Tutti nati con parto cesareo allo scoccare della mezzanotte, strappati dal grembo materno al momento giusto, in modo che a dividerli ci sia un’unica, esatta rotazione della Terra attorno al Sole. L’originale incarnazione della Dottrina a questo punto ha già cessato di esistere: ha abbandonato la sua forma terrena nell’istante in cui gli ultimi due di quei bambini così accuratamente programmati hanno esalato il loro primo triste respiro. Sono tutti e sei possibili candidati, e nessuno può sapere a chi apparterrà la Dottrina. Anzi. Non è corretto. Non ha importanza quali di loro la ospiteranno, perché in ogni caso apparterranno a lui.”

Recensione: (Potrebbero esserci possibili spoiler!). “Dodger ama i numeri.
Ama la loro semplicità e la loro difficoltà.
Ama i calcoli e le teorie quantistiche.
Ama la scienza e scoprire sempre teorie nuove.
Conosce i numeri come se stessa.
Trova conforto nei calcoli.
Odia le bugie.
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Roger ama le parole.
Ama la loro forma, i loro diversi significati.
Ama le lingue e impararne sempre di nuove.
Ama leggere e imparare.
Ama le metafore e parlare.
Trova conforto e sicurezza nelle parole.
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Cos’hanno in comune questi due personaggi?
Oltre al colore degli occhi, vivono entrambi una situazione brutta e pesante a scuola.
I bulli li tormentano perché sono un po’ timidi e perché sono Nerd nel loro campo.
Sono intelligenti e più adulti della loro giovane età, a sette anni così come in qualsiasi età, il bullismo e la solitudine fanno male.
Ma d’improvviso troveranno conforto e amicizia nell’altro, riuscendo non si sa come, a comunicare mentalmente tra di loro.
Sono lontani, uno nel Massachusetts una in California, eppure parlano e riescono a vedere cosa l’altro stia guardano e se si specchiano sanno che aspetto ha l’altro.
Non solo, questo legame è molto di più di quello che sembra.
Sia per il fatto che uno riesce a vedere letteralmente attraverso gli occhi dell’altro.
Per esempio Roger è daltonico, ma quando guarda con gli occhi di Dodger improvvisamente il mondo prende colore.
Sia perché riescono a percepire sulla propria pelle, se qualcosa non va nell’altro.
Ma com’è possibile tutto questo?
Come fanno due perfetti sconosciuti a comunicare mentalmente?
Sono forse pazzi? All’inizio se lo domanderanno, come qualsiasi persona nel mondo in cui viviamo, se si inizia a sentire le voci nella propria testa, si tende a preoccuparsene.
Ma tra la giovane età e il fatto che l’altro sembra bravo nella materia in cui uno ha carenza, capiranno che forse è reale l’altra persona.
Il loro rapporto inizia come un aiutarsi a vicenda nelle materie scolastiche, per poi diventare migliori amici, legati da un legame sincero e profondo.
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Ma l’inizio di tutto, lo si può trovare in un passato lontano ma allo stesso tempo vicino.
Inizialmente la storia può risultare leggermente lenta, ma non fatevi spaventare da questo.
Perché proseguendo con la lettura, dopo neanche cinquanta pagine si entra nel vivo della storia e la scrittura risulta scorrevole e coinvolgente.
Vi assicuro che vi sarà difficile staccare lo sguardo dalle pagine.
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La storia viene narrata da due punti di vista.
E in due archi narrativi diversi.
Da una parte troviamo l’inizio di tutta la storia che poi il lettore andrà a scoprire man mano che sfoglierà le pagine.
Il lettore scoprirà che l’inizio di tutto, è per via di una vendetta e il voler dimostrare il proprio talento e scoperta.
Asphodel alla fine del 1800 è una delle più talentuose alchimiste che la storia possa conoscere.
Eppure nessuno la ascolta, nessuno prende sul serio le sue idee e scoperte, perché all’epoca una donna non era in grado secondo loro di capire.
Il Congresso denigra il suo lavoro e lei come persona e donna.
Non vogliono che una donna sia più brava di loro, mettono il proprio ego davanti al progresso e alle scoperte.
E fù così che Asphodel usò la scienza e l’alchimia per generare un essere che potesse portare avanti le sue idee, le sue scoperte e che potesse vendicare il suo nome. (Ma sarà davvero così?).
Così, James Reed un essere senza cuore costruito con diversi pezzi di cadavere, nel corso dei decenni continua a portare avanti i suoi studi e le sue scoperte.
Un essere eterno, visto che è stato creato con l’alchimia.
Asphodel ha sempre detto che la scienza e l’alchimia possono andare di pari passo.
Possono essere unite e così James conduce esperimenti atroci e senza cuore, per dimostrare come tutti loro si sbagliavano e come continuano a sbagliarsi.
E per conquistare il potere sul mondo.
Per trovare la Città Impossibile e riportare la magia nel mondo.
Perché a lui non basta dimostrare la verità, la loro verità.
Non gli basta essere eterno e avere potere, vuole essere una divinità in mezzo a quegli uomini che lui definisce sciocchi, ignoranti e avidi di soldi.
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James vuole controllare il mondo, vuole essere il padrone e dimostrare agli schiocchi umani che l’alchimia e la scienza possono essere unite.
Lo fa per lei e per se stesso, leale fino in fondo.
Gli esperimenti che inizierà a condurre saranno atroci e userà bambini come cavie e due di questi saranno i nostri protagonisti.
James è affiancato da Leigh, quella che si occupa di portare a termine omicidi per conto suo e altri lavori.
Una delle cose che cercano di dimostrare è che la magia non è altro che l’alchimia che viene studiata, praticata da chi è in grado di sfruttarla.
L’alchimia la si trova anche nella natura e può essere combinata alla scienza e trasformata in poteri.
Hanno bisogno che la Dottrina si manifesti, per poter distruggere il mondo e crearne uno nuovo, per poterlo comandare, plasmare a loro piacimento.
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Dall’altra parte invece troviamo appunto Dodger e Roger, che man mano inizieranno sempre a diventare più intimi, a raccontarsi le giornate.
A trovare il modo di controllare questo loro strano legame, a fare in modo di non rischiare di invadere la privacy dell’altro.
Diventano uno il confidente dell’altro e forse da una parte si “attaccano” troppo, fanno troppo affidamento su una persona lontana, estraniandosi dal mondo esterno.
Il lettore sarà fin da subito incuriosito e portato a proseguirne la lettura.
Cattura l’attenzione e ti fa domandare cosa ha portato i due protagonisti a quel punto (l’inizio), per poi restare frustrati quando ci si rende conto che bisogna conoscere tutta la storia dall’inizio per scoprirlo.
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Roger e Dodger hanno sette anni quando iniziano a sentire per la prima volta una voce nella loro testa.
All’inizio penseranno di aver sentito male, poi penseranno di essere pazzi, per essere aiutati dall’età nel pensare che forse è una cosa possibile e normale.
Si domanderanno, possibile che la voce che sento nella testa sia immaginaria?
Quando mi ha aiutato a fare compiti che altrimenti non saprei fare?
Possibile che entrambi pensiamo di essere l’amico immaginario dell’altro?
Così i nostri giovani protagonisti si renderanno conto di sentire davvero l’altro nella propria testa e cercheranno di capire il perché e come sia possibile.
In tutto questo non si rendono conto che in gioco c’è molto più di quello che pensano.
Che forse l’altro non ha solo lo stesso colore degli occhi.
Sentono un legame unico e particolare verso l’altro e quando verranno costretti a recidere quel legame iniziato troppo presto secondo chi li sta controllando e manovrando, soffriranno moltissimo e sarà difficile ricominciare i rapporti.
Ma cosa succederà una volta cresciuti?
Quante volte verranno separati e quante volte inevitabilmente ritorneranno dall’altro?
Separati da persone cattive e crudeli che li concepiscono non come persone che hanno una vita, una personalità, una loro esistenza e quindi libero arbitrio.
Li concepiscono come loro proprietà, come loro cavie da laboratorio, come oggetti.
Ed è quello che sono in teoria, anche se non lo sanno.
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James e Leigh, li muovono come pezzi di scacchi sulla loro scacchiera personale.
Perché loro li hanno creati e loro pensano di avere qualsiasi diritto su di essi.
E si intrometteranno continuamente nella loro vita.
E’ agghiacciante per il lettore rendersi conto di questo fatto.
Ma loro lo capiranno?
E se si, quando?
Si renderanno conto prima o poi, che la verità è proprio davanti ai loro stessi occhi?
Si renderanno conto, che più cercheranno di separarli, più loro troveranno anche senza volerlo, il modo di ritrovarsi?
Capiranno di essere diversi?
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Seguiremo le loro vicende, sia dei buoni che dei cattivi, nel corso di diversi anni.
Tra alti e bassi.
Tra presenza e abbandono voluto da esterni, Dodger e Roger troveranno sempre il modo di tornare dall’altro.
I due protagonisti pensano di aver il controllo della loro vita, ma non sanno che tutto potrebbe finire da un momento all’altro
Vi immaginate quanto sia agghiacciante un’idea del genere?
Immaginare che qualcuno muove i fili alle vostre spalle?
Che vi spii continuamente, ogni vostro movimento e se qualcosa a loro non va bene, intervengono?
Perché nessuno deve sapere e sono disposti a tutto per mantenere il loro segreto.
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Come andrà a finire questa storia?
Riusciranno a scoprire la verità?
E’ possibile che qualcosa sia già avvenuto?
I cattivi riusciranno nel loro intento oppure verranno fermati?
In una corsa contro il tempo, i nostri protagonisti dovranno lottare per la propria vita e per salvare il mondo.
E forse troveranno aiuto dove meno se lo aspettano.
E tradimenti dietro l’angolo.
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Quando mi è stato proposto di leggere in anteprima questo romanzo, ho accettato subito dopo aver letto la trama.
Sono sempre stata affascinata dall’alchimia, dalla scienza, dalla cosiddetta “magia”.
Quindi non potevo farmi sfuggire questa storia.
E’ incredibilmente facile entrare in sintonia con i due protagonisti.
Entrambi vengono isolati, lasciati indietro e derisi perché troppo intelligenti.
Perché amano scoprire cose nuove, imparare nuove parole o numeri, leggere e lasciarsi dietro cose un po’ infantili.
E quando non ti conformi alla massa, quasi sempre vieni deriso dai bulli.
Una situazione che mi ha toccato molto, inevitabilmente quando leggo passaggi del genere, ci trovo sempre del mio vissuto tra le righe.
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Una parte della storia mi ha ricordato in parte il primo volume di Multiversum di Leonardo Patrignani, per quanto riguarda il modo di comunicare mentalmente (simile, ma diverso) dei due protagonisti.
Dodger la si apprezza immediatamente per la sua schiettezza, il suo fregarsene di certi atteggiamenti e per dire sempre quello che pensa.
Lei già all’età di nove anni è un piccolo genio racchiuso in un corpo troppo giovane, ma dalla mente universitaria.
Ha creato intorno a se un muro, un muro difficile da penetrare.
Capisco e comprendo la sua paura di fidarsi degli altri.
Di permettere a una persona di entrare e far scoprire il proprio io.
Quando sei vittima di bullismo e vieni derisa e delusa, inevitabilmente ti segna e ti porti per anni e a volte per sempre gli strascichi dietro.
Però a volte avrei voluto poter entrare nel romanzo e dire, “Ehi! Non puoi fingere un’amicizia perché sennò la gente ti prende per strana! Devi volerla, provarci pian piano se non vuoi restare sola.”
Dodger è piena di contraddizioni, da una parte ha paura della solitudine ed è asociale.
(Anche se posso capire il perché).
Dall’altra però respinge chiunque, anche quelli che chiaramente sembrano brave persone e ci provano.
Molti adolescenti possono immedesimarsi in lei, soprattutto con un passato simile.
E’ molto fragile, ma allo stesso tempo forte. Molto più di quello che lei stessa pensa.
E’ nel corso dei capitoli e degli anni, maturerà sempre di più.
Più andavo avanti a leggere, più mi ritrovavo ad apprezzarla come personaggio.
Ho amato la sua forza, il suo coraggio, il suo combattere e non permettere a nessuno di farle del male fisicamente e di metterle i piedi in testa.
Viene spesso sottovalutata per via del suo essere una matematica e donna di scienza.
Ma sbagliano, perché lei riesce ad usare i numeri come arma e difesa.
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Roger ama circondarsi di parole, avventure, culture diverse e raccontare.
Impossibile non amarlo.
Roger a differenza di Dodger, nel corso degli anni riesce man mano ad uscire dal suo guscio e a far crollare un po’ il suo muro.
Riuscendo così a farsi degli amici al di fuori di lei.
Apprezzo il suo personaggio per tante cose, ma per altre man mano che sfogliavo le pagine, mi sono resa conto che incominciavo quasi a provare “astio” nei suoi confronti.
Perché a volte tende a scappare dalle cose invece di affrontarle, lasciandosi sempre indietro Dodger che nel frattempo resta con il cuore spezzato.
Se da una parte apprezzo il suo altruismo, -insieme al suo modo di amare le parole e il voler sempre scoprire cose nuove-, e il voler sempre mettere la sicurezza degli altri prima di se stesso.
Dall’altra odio il fatto che invece di restare e provare ad affrontare il problema, provare a trovare una soluzione prima di decidere che non c’è altra via.
Lui prende e se ne va.
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Alla fin fine, nonostante a volte Dodger secondo me avrebbe dovuto provare a farsi altri amici oltre quello che poi scopre essere suo fratello.
Resta quella che ho apprezzato molto di più come personaggio.
Anche se per alcune caratteristiche, mi rivedo in entrambi.
Roger ama scoprire, leggere, imparare sempre cose nuove.
Scoprire il significato di nuovi termini e tutto quel mondo la.
E praticamente mi ci rivedo.
Così come Dodger ama la scienza, la matematica e tutto quel mondo li.
Anche qui, mi ci sono ritrovata molto.
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Mi ha sempre molto affascinata l’alchimia, questo è uno dei motivi per cui ho accettato la collaborazione e di far parte del Review Party.
Ovviamente all’interno del romanzo troverete sia “magie” alchemiche bianche quindi buone.
Sia quelle nere, quindi oscure.
Come per esempio “La mano della Gloria”, che vedete rappresentata nella copertina.
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Non solo, nel romanzo vengono trattati temi importanti.
Quello del bullismo come vi ho detto sopra e quello della Donna.
Di come nel corso dei secoli e purtroppo ancora oggi, viene sottovalutata, denigrata, derisa e ostacolata.
E di come tutto questo a volte, può portare a conseguenze disastrose.
Di come una Donna debba sempre camminare in punta di piedi in certi “territori”, e di come debba sempre costantemente dimostrare il suo valore, non in quanto persona, ma in quanto Donna, e non è assolutamente giusto.
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Alla fine di questa enorme recensione, vi posso dire che il romanzo mi è piaciuto moltissimo.
Appassionante, scorrevole, coinvolgente, intrigante e tiene il lettore con il fiato sospeso.
L’unica nota negativa, se così la si può chiamare, è la lentezza di alcuni capitoli dei cattivi.
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Voto: 4.25/5.

“Lasciare il controllo della piena manifestazione della Dottrina dell’Ethos a persone che possono costruire armi biologiche e usarle nel mondo per fare esperimenti con i loro poteri» risponde Dodger; d’un tratto c’è una nota affilata nel suo tono, come se, un passaggio alla volta, stesse ricostruendo l’essenza del problema. «Stando a quel che dice Erin, quando ci manifesteremo saremo più forti. I terremoti saranno una bazzecola. Ma farlo non era nostra intenzione. Non abbiamo mai voluto uccidere quella gente. Cosa succederebbe se questo genere di potere finisse nelle mani di qualcuno più spietato? Non ci si può fidare di chi ci ha generati. Il terremoto parla chiaro, e dice“Tutto questo è terribile, ora sbrigatevi a manifestarvi perché altrimenti succederà qualcosa di ancora più grave”.»

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