1984 di George Orwell (Nell’edizione di Il peggiore dei mondi possibili di Mondadori/Oscar Mondadori Vault)

“Su ogni pianerottolo, di fronte al pozzo dell’ascensore, il manifesto con quel volto enorme guardava dalla parete. Era uno di quei ritratti fatti in modo che, quando vi muovete, gli occhi vi seguono. il grande fratello vi guarda, diceva la scritta in basso.”

Cari Readers! 😀
Benvenuti nell’ultima tappa di questo Review Party organizzato da semplicemente_leggo, che ringrazio per avermi contattata.
E la librimondadori per averci permesso di leggerlo.
E la oscarvault per la collana Oscar Draghi.
Io vi parlerò di “1984”.

Titolo: Il peggiore dei mondi possibili. (Fiorirà l’aspidistria, Omaggio alla Catalogna, Una boccata d’aria, La fattoria degli animali, 1984) di George Orwell.
Titoli in inglese: (Keep the Aspidistra flying, Homage to Catalonia, Coming Up For Air, Animal Farm, 1984).
Uscita: Il 17 novembre 2020.
Pagine: 936.
Editore: Mondadori.
Collana: Oscar Draghi. Oscar Mondadori Vault.
Generi: Fantascienza sociologica, fantapolitica, distopia, allegoria, satira, fantapolitica, autobiografia.
Costo: 25 euro.
Trama: “Fiorirà l’aspidistria, Omaggio alla Catalogna, Una boccata d’aria, La fattoria degli animali, 1984: con queste cinque opere, tra il 1936 e il 1948, George Orwell è andato delineando un panorama sociale, politico e narrativo che si è nutrito insieme di suggestioni biografiche, grandi eventi storici, immaginazione letteraria, diventando uno dei grandissimi autori del Novecento. Questo volume li raccoglie, fornendo inoltre un agile profilo dell’autore e una curiosa sezione di giudizi critici dei contemporanei, a volte sorprendenti.”

“Era solo. Il passato era morto, il futuro imprevedibile. Quale certezza aveva che anche una sola creatura vivente fosse dalla sua parte? Come faceva a sapere se il potere del Partito sarebbe durato o meno per sempre?”

Recensione: “Immaginate di camminare -non passeggiare- per strada, e sentire l’elicottero della polizia sorvolare per osservarvi e osservare all’interno delle finestre.
Immaginate di sentirvi osservati costantemente, ovunque.
In ogni angolo di città ci sono occhi invisibili che vedono ogni vostra espressione e ascoltano ogni vostro respiro.
Immaginate di avere un teleschermo in casa vostra, -non per scelta-, sempre accesso per continuare ad ascoltare il manifesto del governo.
Manifesto che è letteralmente ovunque, sulle facciate dei palazzi, sul muro di ogni piano all’interno di essi.
Sul vostro luogo di lavoro.
E immaginate che questo teleschermo vi osservi, sempre, a qualsiasi ora.
Immaginate di non essere mai soli, mai.
Mai un momento di privacy, mai un momento di pace.
La paranoia vi avvolge, l’ansia vi assale, vi blocca il respiro.
Non riuscite a respirare, la testa vi gira.
La consapevolezza di non essere mai soli.
La consapevole di avere l’occhio del grande fratello ad osservarvi.
Senza famiglia, senza amici, senza amore, senza il concetto di “io” personale.
Con la costante paura che una sola espressione sbagliata, vi condanni a morte.
E sparire così nel nulla, come se non foste mai esistiti.
Il cibo razionato, gli indumenti contati, ogni singola cosa decisa dal Grande Fratello.
E dovete sempre dimostrare di esserne grati di questo grande occhio vigile.
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Inizia così il romanzo di George Orwell, fin dalle prime pagine si sente già il senso di soffocamento della società che l’autore descrive.
Questo romanzo iniziato nel 1948 e pubblicato nel 1949, al giorno d’oggi è considerato uno dei classici della distopia.
Non si può parlare di distopia senza aver letto romanzi di questo genere, ma per l’epoca era solamente un romanzo distopico.
Per loro il 1984 doveva ancora arrivare, era il loro futuro.
E i lettori si trovavano tra le mani quello che era una denuncia dell’epoca in cui stavano vivendo.
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Fin dalle prime parole, il lettore si renderà conto che in ogni dove i personaggi all’interno del romanzo non saranno mai soli.
Veniamo a scoprire la storia tramite Winston, un uomo costretto per necessità a lavorare per il partito.
Il governo dice che non ci sono leggi, ma allo stesso tempo passa costantemente lo slogan: “IL GRANDE FRATELLO VI GUARDA”.
Il governo è una dittatura che controlla ogni mossa e ogni pensiero.
Perché lavora a livello psicologico, facendo entrare a forza il manifesto nelle testa delle persone.
Eppure, Winston sembra avere una scintilla ribelle all’interno di sè.
Si percepisce che forse lui non è completamente soggiogato dal governo, acquistando un quaderno e iniziando a tenere un diario, incomincia a trasgredire al governo opprimente.
Rischiando la morte solo per mettere nero su bianco i suoi pensieri.
Scopriremo la storia attraverso il suo diario, dove lui mette per iscritto tutti i suoi pensieri e tutta la sua verità, tutti suoi ricordi, quello che ricorda essere vero e tangibile, prima che il governo riesca in qualche modo ad alterare anche quelli, e quello che prova.
E attraverso i suoi pensieri, quello che lui man mano vive, la sua giornata.
Veniamo a conoscenza che il mondo è diviso in modo diverso da quello che conosciamo noi oggi, c’è una sola e nuova lingua nel loro chiamiamolo “continente”.
E’ diviso in tre grandi stati: Oceania, Eustasia e Eurasia.
Praticamente in questo mondo, l’essere umano non ha proprio più niente delle caratteristiche dell’essere umano.
Sono dei fantocci vuoti, delle pedine nelle mani invisibili del governo.
Non vogliono lasciare traccia e non vogliono far sapere nulla al popolo, neanche in che anno sono.
Proseguendo, si scopre che esiste un gruppo che non è d’accordo con questa società opprimente e totalitaria.
Un gruppo di ribelli che grida alla libertà.
Libertà di pensiero.
Libertà di espressione.
Libertà di stampa.
Libertà di movimento.
Il libero arbitrio.
Si chiamano “La confraternita”, e per il governo è il nemico numero uno.
Ognuno di loro è condannato a morte se verranno presi.
Chi ascolterà il popolo?
Il governo opprimente e totalitario, o finalmente si sveglieranno e ascolteranno la confraternita?
Ma come faranno a scoprire la verità, quando il governo non fa altro che modificare il passato?
Cancellare parole su parole, riempiendo il popolo di falsità, un passato mai esistito e con sempre meno parole con cui esprimersi?
Riuscirà il popolo ad uscire dall’ignoranza e dallo schiavismo, dalla dittatura che afferra la loro libertà sbriciolandola, per urlare e combattere per la propria vita e libertà?
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Durante la lettura troveremo anche i Prolet, quelli che una volta erano schiavi e che continuano ad esserlo per il partito, ma può sembrare un paradosso, sono anche quelli più liberi all’interno di questo mondo oscuro e orribile.
Non fraintendetemi, sono controllati anche loro, ma di meno rispetto agli altri.
Ed qui che Winston inizierà le sue ricerche, ad un certo punto la sua scintilla ribelle di libertà si fa sempre più intensa.
E inizierà ad indagare per scoprire la verità del passato e questo potrebbe davvero causargli problemi.
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Durante la lettura una domanda sorge spontanea al lettore: che cosa siamo noi senza i nostri ricordi?
Senza il nostro passato?
Come possiamo imparare a non ripetere le atrocità passate, se quelle atrocità vengono cancellate dalla memoria del mondo?
Winston ad un certo punto avrà la sensazione di essere solo, perché sembra l’unico ad avere ricordi del vero passato.
Una sensazione di solitudine incredibile.
Poi forse le cose cambieranno.
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Orwell in questo romanzo cerca di far capire come potrebbe essere il futuro, se il popolo non si muove a lottare per i propri diritti.
E’ chiaramente una denuncia dei suoi tempi e lo si comprende anche dal volto del manifesto, che chiaramente è ispirato a Hitler.
Orwell cerca di smuovere le coscienze, di come sia sbagliato e pericoloso il potere in mano a una persona sola.
Cerca di far capire di non dare per scontato la libertà che si ha, ma di lottare per continuare ad averla.
In questo romanzo vediamo come la figura del singolo individuo viene distrutta, per la così detta “comunità”, sono vietati termini come “signora” e “signore”, ma esiste solo “compagna” e “compagno”.
Cerca di far comprendere il pericolo nel dimenticare il passato.
Come può l’essere umano non ripercorrere gli stessi atroci errori, se quegli errori non vengono tramandati?
1984 è quasi una seconda versione del nazismo-fascismo.
Un esempio di cosa potrebbe avvenire, se le nostre menti dimenticassero.
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Lo stile dell’autore è talmente coinvolgente, che durante la lettura è riuscito a farmi percepire completamente l’ansia.
L’ansia di essere osservati, mi sentivo io stessa osservata.
Per caso mi sono voltata verso la tv e mi sono venuti i brividi alla sola idea.
Ma vi immaginate vivere in questo modo?
Io NON vorrei mai vivere così.
Purtroppo in alcune parti del mondo è ancora così oggi, e dobbiamo lottare per fare in modo che ciò non avvenga anche da altre parti.
E’ questo il chiaro messaggio.
Perché il libero arbitrio purtroppo non è sempre scontato.
Ho provato anche ripugnanza, perché all’interno del romanzo si scopriranno cose sconcertanti anche su come nascono i bambini all’interno del partito.
E’ capace di far provare tutte le sensazione e i sentimenti più negativi con questa lettura.
Ed è inquietante come alcune delle cose che Orwell scrisse alla fine degli anni ’40, suonino come quasi profetiche.
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Le uniche note negative a mio parare, sono:
1) come traspare inizialmente la figura della donna.
Orwell dipinge tutte le donne come persone facilmente manipolabili dal governo, quasi non capaci di pensare oltre, con la propria testa.
Quando in realtà è circondato in generale da pedine del governo, indifferentemente dal sesso.
Per fortuna proseguendo si capisce quello che in realtà il personaggio prova, del perché all’inizio è così duro nei confronti delle donne.
Perché il partito le cresce in un certo modo, manipolandole e facendole letteralmente il lavaggio del cervello con alcune tecniche.
Quindi sembrano veramente tutte uguali, stampate con la stesso stampino.
Lui cerca l’amore, costantemente.
Cerca l’affetto.
Cerca il vero contatto umano, sia di anima che corpo.
Questo di per se è un reato enorme. Perché l’erotismo è severamente vietato.
E’ vietato provare affetto per un’altra persona, che sia un amico o un amante.
Per questo alcuni non vengono neanche cresciuti da chi li concepisce, e si comprende anche il perché.
Se tu provi affetto per la tua famiglia o amici, sarai fedele a loro e non al partito.
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Detto questo, inquadrare completamente il personaggio di Winston è un po’ complicato.
Perché lo si apprezza per la sua intelligenza, per la sua scintilla di ribellione, di libertà, di eroismo nel voler aiutare il popolo, il futuro.
Lui comprende fin da subito che c’è l’enorme possibilità che quello che faranno non servirà a liberare loro in prima persona, ma a spianare la strada per le generazioni future.
E’ pronto a sacrificarsi per il bene futuro, per gli altri.
Allo stesso tempo però a volte fa dei pensieri che mi hanno sinceramente disgustato e sconvolto.
Da una parte sono sicuramente portati dalla società opprimente in cui è cresciuto, però sono orribili comunque.
Per non parlare del suo passato da bambino, passato che mi ha lasciata sconvolta, arrabbiata e schifata.
Passato che non mi ha permesso di apprezzare in pieno il personaggio, nonostante il coraggio una volta adulto.
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2) il non avvertimento delle scene di tortura.
E’ logico aspettarsi violenza da un distopico, però avrei preferito leggere un avvertimento per le scene di tortura.
Perché sono pesanti e abbastanza descrittive.
E io odio le torture.
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Finito il 21 novembre 2020.
Voto: 4.75/5.
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Prima di lasciarvi qua sotto con alcuni approfondimenti che spero vi piacciano.
Vorrei avvertire che questa forse non è una lettura adatta a tutti.
Mi spiego meglio, tutti da sempre lo consigliano e fanno bene a farlo.
Perché è un romanzo davvero ben scritto, con uno stile scorrevole e coinvolgente.
Ma è anche soffocante.
Il senso di ansia, soffocamento e paranoia che provoca è tangibile.
Se soffrite di ansia in modo abbastanza nella norma, allora potete leggerlo tranquillamente.
Se ne soffrite già in modo estremo, forse è meglio di no.
Parlo per esperienza, io soffro di ansia e a volte l’ansia, -così come l’ipocondria anche se è un’altra cosa-, può portare leggera paranoia, legata all’ansia di turno.
Io nonostante tutto, nonostante la mia ansia, sono ancora nella “norma”, non so come esprimermi meglio.
Ma se la vostra ansia è mille volte peggio della mia, invece di essere al 60% ed è quasi al 100%, potrebbe non fare per voi.
Può sembrarvi una cosa stupida, ma l’ansia è una cosa seria.
E’ provoca ansia durante la lettura.
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In conclusione, è un romanzo veramente forte, pieno di violenze e torture sia fisiche che mentali.
E’ un romanzo che se da una parte andrebbe letto da tutti, dall’altra non è adatto a tutti.
E’ una contraddizione, ne sono consapevole.
Ma io stessa ho faticato in molte scene, in quanto tremendamente descrittive.
E’ una lettura decisamente inquietante e pesante, non per quanto riguarda la scrittura che risulta scorrevole e mai noiosa.
Ma pesante per il tema che affronta, forte e decisamente da brividi.
Questo romanzo è un urlo.
Un urlo di quello che potrebbe accadere, se l’essere umano smettesse di essere tale e lottare per la propria vita.

Approfondimenti/Curiosità.

George Orwell nasce Eric Arthur Blair, infatti Orwell è un pseudonimo.
Era un scrittore, saggista, giornalista e critico letterario Britannico, nato però in India.
E’ diventato famoso maggiormente per i due romanzi che tutti noi conosciamo anche solo di nome.
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-1984 è un distopico che descrive una realtà opprimente, una dittatura, un governo totalitario.
Un fantapolitico e fantascientifico totalitario.
Da questo romanzo è nato il termine “Orwelliano”, usato per descrivere meccanismi totalitari del controllo del pensiero.
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-La fattoria degli animali, romanzo che personalmente devo ancora leggere.
Un allegoria politica dei suoi tempi.
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Entrambi scritti verso la fine degli anni ’40 del XX secolo.
Nel corso della sua vita ha fatto diversi lavori, tra cui l’insegnante in scuole private e commesso in libreria.

“ Non lo possono fare” disse infine.
“E l’unica cosa che non possono fare. Possono farti dire tutto, tutto, ma non possono obbligarti a crederci. Non possono entrare dentro di te.”

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