Un segreto non è per sempre. (L’Allieva series) di Alessia Gazzola.

“Del passato non ci si libera, è dietro di noi e dentro di noi.”

Titolo: Un segreto non è per sempre (#2) di Alessia Gazzola.
Pagine: 418.
Editore: Longanesi.
Collana: Tea Edizioni.
Trama: “”Mi chiamo Alice Allevi e ho un grande amore: la medicina legale. Il più classico degli amori non corrisposti, purtroppo. Ho imparato a fare le autopsie senza combinare troppi guai, anche se la morte ha ancora tanti segreti per me. Ma nessun segreto dura per sempre. Tuttavia, il segreto che nascondeva il grande scrittore Konrad Azais, anziano ed eccentrico, è davvero impenetrabile. E quella che doveva essere una semplice perizia su di lui si è trasformata in un’indagine su un suicidio sospetto. Soltanto Clara, la nipote quindicenne di Konrad, sa la verità. Ma la ragazza, straordinariamente sensibile e intelligente, ha deciso di fare del silenzio la sua religione. Non mi resta che studiare le prove, perché so che la soluzione è lì, da qualche parte. Ma studiare è impossibile quando si ha un cuore tormentato. Il mio Arthur è lontano, a Parigi o in giro per il mondo per il suo lavoro di reporter. Claudio, invece, il mio giovane superiore, il medico legale più brillante che conosca, è pericolosamente vicino a me. Mi chiamo Alice Allevi e gli amori non corrisposti, quasi più delle autopsie, sono la mia specialità.””

“È questo il potere supremo dei libri, il più grande tra i tanti, quello di riuscire a fondere le sensazioni di uno scrittore in un balsamo applicabile sul’anima di chi sta vivendo qualcosa di simile o magari qualcosa di totalmente diverso perchè, alla fine, ognuno dà ai libri il significato che vuole.”

Recensione: “Conoscere per caso una persona e poi ritrovarla il giorno dopo nella sala delle autopisie, è un conto.
Ma due volte? Non è che per caso porta sfiga?
E’ questo che inizierà a pensare Alice, quando per la seconda volta in poche settimane, troverà sul tavolo settorio una persona da poco conosciuta.
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Alice con determinazione e tenacia, sta dimostrando a tutti all’interno dell’istituto il suo valore.
Valore che viene riconosciuto da alcuni e denigrato da altri.
Un giorno viene chiamata dal professor Anceschi per affiancarlo durante una perizia psicologica.
Konrad Azais è un anziano scrittore famoso, un pà eccentrico, un po’ dal carattere estremamente difficile, al limite dell’odioso quasi insopportabile.
Eppure, per quanto sia impenetrabile come persona, ad Ancechi e ad Alice sembra una persona in perfetta salute mentale, nelle sue piene facoltà.
Sembra andare tutto bene, se non fosse che una semplice visita per indagare sulle facoltà mentali dello scrittore, si trasformano in indagini sulla sua improvvisa morte.
Alice l’aveva visto il giorno prima e sembrava stare bene, com’è possibile che d’improvviso sia morto?
Cos’è quella strana lettera trovata sulla scrivania?
Può davvero essere un caso di suicidio?
Oppure una morte naturale?
Oppure forse c’è la mano, il gesto di qualcuno dietro alla sua morte?
Nonostante la promessa fatta a se stessa per evitare di finire nuovamente nei guai.
Alice inizierà ad indagare sulla vita di Konrad e sulle persone che lo circondavano.
Nel frattempo la vita personale di Alice continua ad essere un po’ altalenante.
Durante il primo romanzo Alice e Arthur si erano lasciati, per poi provare a tornare insieme a distanza.
Ma sarà davvero una buona idea?
O non farà altro che far soffrire entrambi tentare di portare avanti un qualcosa che sembra destinato a non avere un lieto fine?


Stile, trama e personaggi.


Anche in questo secondo capitolo lo stile si presenta scorrevole e coinvolgente.
E’ impossibile non farsi coinvolgere nelle vicende dei personaggi, perchè il lettore si ritroverà completamente immerso nei pensieri e nelle sensazioni che prova Alice, essendo scritto in prima persona dal suo punto di vista.
Alice non riesce a non farsi coinvolgere, anche se si era ripromessa di inalzare un muro per proteggersi dal dolore e per evitare di finire nei guai.
Ovviamente non riesce a restare indifferente, è una persona estremamente empatica e curiosa, così anche noi lettori ci ritroviamo ad immergerci completamente nel caso di turno.
La mia parte preferita di questi romanzi resta la parte medical, tutti gli studi dietro e soprattutto vedere Alice all’opera.
Alice mette in atto tutte le sue conoscenze per far venire alla luce la verità.
Alice ci mette tutta se stessa per dare loro giustizia.
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In questo secondo volume ho avuto l’ulteriore conferma della forzatura del personaggio di Arthur.
Personalmente ritengo che ai fini della trama sia un personaggio del tutto inutile.
Non sono riuscita ad apprezzarlo fin da subito, perché l’ho percepito come forzato.
Non sono mai riuscita a sentirlo, a percepirlo.
Alla fin fine sappiamo veramente poco di lui, quasi nulla.
Non sono mai riuscita ad entrare in sintonia con lui.
Non sono riuscita a percepire il sentimento che in teoria lega Alice e Arthur.
Non riesco, trovo questo “triangolo” troppo forzato.
All’epoca dell’uscita del romanzo (2011), andava molto questo trope, era molto diffuso.
Per me è un personaggio piatto, mentre ho trovato molto più interessante il personaggio di Cordelia, la sorella.
Ho avuto la sensazione leggendo questi primi due romanzi, che l’autrice si sia sentita quasi obbligata a inserire del romance fin dall’inizio.
Sicuramente è una mia personale sensazione, molto probabilmente sbagliata.
Ma è anche vero che nel mondo della letteratura all’epoca, si pensava fosse quasi d’obbligo una storia d’amore, anche forzata.
Ancora adesso è così, purtroppo.
Secondo me questi due romanzi avrebbero funzionato benissimo anche senza il personaggio di Arthur.
Avrei preferito si fosse concentrata su tutto il resto che ha scritto, omettendo le scene con Arthur.
Ho percepito tutti i personaggi, tranne lui.
Purtroppo esiste la convinzione sia in letteratura che nel mondo cinematografico (o serie tv), che senza la componente romance una storia non possa andare avanti.
Ma secondo me non è vero.
Il romance è perfetto se è inerente alla storia, sennò no.
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Per quanto riguarda Claudio, l’altro pezzo del puzzle del triangolo.
In questi primi due romanzi non si sbilancia troppo, ma risulta comunque un personaggio molto interessante.
Claudio inizia già ad intrigare le lettrici/i lettori, rispetto ad Arthur che risulta piatto e forzato.
Claudio è un personaggio che da una parte lascia i lettori nella fase: ancora non so come inquadrarti, ma allo stesso tempo mi intrighi.
Dall’altra ti rendi conto che sotto c’è molto altro.
Mi spiego, Claudio conosce Alice da quasi due anni all’interno del secondo romanzo, viene ricordato il fatto che si sono conosciuti durante la scelta di Alice al momento di scegliere quale specializzazione intraprendere.
Pagina dopo pagina si comprende possa esserci qualcosa sotto anche da parte di lui.
Si comprende che in mezzo alle continue frecciatine, alle battute a volte infelici e ai commenti un po’ arroganti e un po’ odiosi, che ci tiene veramente a lei.
Quando Alice ha bisogno di lui, lui c’è.
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Infine ho trovato bilanciato il mostrare la vita privata e lavorativa di Alice anche in questo secondo volume.
Alice è cresciuta in questo secondo romanzo, la troviamo più determinata e consapevole del rischio che ha corso nel precedente capitolo.
Non solo aveva rischiato di essere radiata dall’albo dei medici perché si è lasciata coinvolgere troppo.
Ma ha rischiaro di essere sbattuta fuori dall’istituto, sempre perché si lascia coinvolgere troppo in faccende che non dovrebbero interessale, lasciando a volte lo studio da parte.
In questo volume, per quanto resterà sempre la sua caratteristica principale quella di lasciarsi coinvolgere.
Impara anche a dare il giusto peso a tutto, quindi si impegna per continuare a dimostrare a se stessa e agli altri, che può farcela a fare il medico legale.
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Voto: 4/5.”