Puoi sentire la notte? di Paolo Costa.

“Perché ammettere di avere paura è un po’ come buttarsi in acqua senza sapere nuotare”.

Titolo: Puoi sentire la notte? di Paolo Costa.
Pagine: 216.
Editore: Milena Edizioni.
Collana: Letteratura LGBT.
Trama: “Stefano vive la sua vita giorno per giorno. Schiacciato dalla perdita della sua più cara amica e con la consapevolezza di essere fuori posto, in un mondo che sembra stargli stretto, cerca di sopravvivere senza sentire il peso dei fallimenti che gli gravano sulle spalle. Con attorno una famiglia che sembra non conoscerlo più, tutto ciò che Kevin vorrebbe è restare nascosto nel suo “armadio”, lontano da qualsiasi sguardo. Bloccato in una vita che non vuole, con un lavoro incerto, cerca di superare ogni giornata senza versare l’ultima goccia che potrebbe finire per inondare tutto il suo mondo. Due ragazzi diversi, due realtà opposte, un incontro esplosivo. Affronteranno l’amore, o resteranno nascosti dentro l’armadio?”

“L’espressione sul suo volto è la più bella che abbia mai visto. E’ sorpresa, meravigliata e sincera, ma soprattutto è felice. Se si potesse incorniciare un sorriso, lo farei con quello di Stefano, perché è raro trovarne uno così semplice in questi tempi.”

Recensione: “Avete presente quei romanzi che iniziano ad ingranare dopo una ventina di pagine?
O quei romanzi che ti catturano nel loro vortice fin dalle prime righe?
“Puoi sentire la notte?” è uno di questi.
La scrittura è scorrevole, semplice -in senso buono-, coinvolgente fin dalle prime pagine.
Questi due personaggi così forti e fragili allo stesso tempo, ti catturano fin dalle prime parole, così da non essere più una lettrice che sta leggendo, ma senti di essere all’interno della storia e di “spiarli” da dietro l’angolo.
Una cosa che non sapevo però, è quanto mi avrebbero fatto male certe frasi.
Perché ci sono momenti di Stefano che mi hanno graffiato dentro e mi hanno fatto fermare e ritornare in mente cose dei tempi della scuola, che preferisco non pensare.
Per motivi diversi da quelli di Stefano, posso capire quello che ha passato a scuola.
Stefano per la sua sessualità, io per il fatto che sono robusta, in carne ecco.
Sono due tipi di bullismo diversi, due situazioni diverse, ma entrambe che segnano nel profondo.
E quando un romanzo ti fa fermare e vagare con lo sguardo intorno a te.
Ti fa riflettere, ricordare, soffrire o gioire, capisci che quel romanzo ti resterà dentro.
E’ facile immedesimarsi in Stefano o Kevin, perché sono due ragazzi che hanno vissuto tragedie famigliari, drammi scolastici, gioie e divertimenti come tutti noi.
Due ragazzi che cercano di superare le avversità e cercano di andare avanti.
Perché devono, non possono fermarsi.
Hanno l’intera vita davanti a loro.
Due ragazzi che devono fare i conti con le proprie scelte e capire cosa fare della propria vita.
Perché ognuno di noi nel corso della vita si pente di certe scelte, ognuno di noi ha rimpianti che ci logorano poco a poco.
Dovranno capire come andare avanti dopo che una tragedia ti distrugge nell’anima.
Tutti noi subiamo delle perdite nel corso della vita, purtroppo è così.
Ma ci sono alcune perdite che ci distruggono nell’anima ed questo che succede a entrambi.
E’ questo che loro devono affrontare, che devono cercare di superare in qualche modo.
Riusciranno con l’aiuto delle persone amate e con l’aiuto dell’altro, ha superare tutte le avversità?
Riusciranno a superare i loro demoni?
Riusciranno a ritrovare la felicità che meritano?
Una cosa che ho apprezzato anche, è l’inserimento dei social network all’interno della storia.
Perché non ha fatto altro che renderlo più reale, più veritiero.
Molti scrittori o scrittrici, non scrivono mai dei social, sembra quasi che pensino che possa rovinare la poesia del racconto, della storia.
Ma non è così secondo me, la tecnologia fa parte della nostra storia, della nostra epoca attuale.
L’unica cosa che secondo me stona, è quel capitolo di tre pagine con il punto di vista di Roberto.
Si capisce quanto è odioso, presuntuoso, arrogante e pieno di se già dai dialoghi con Stefano, e secondo me quelle tre pagine non erano necessarie.
Se dovessi trovare una nota negativa, sarebbe che è finito troppo presto, voglio sapere altro di questi due personaggi.
Consiglio questa lettura.”
Scritta il 6 febbraio del 2019.
Voto: 5/5.

Ringrazio la milena.edizioni per la copia 😀

“La gente ha il brutto vizio di giudicare male chi lascia stare gli studi. Nessuno ha mai provato a capirne i motivi, perché è più facile giudicare che provare un minimo di umanità.”.